Incinta grazie alla fecondazione eterologa
Grazie alla donazione di uno degli ovociti in sovrannumero di una donatrice, una donna di meno di 40 anni con problemi di menopausa precoce è riuscita ad ottenere una gravidanza sottoponendosi alla tecnica della fecondazione eterologa.
Il fatto
A Pescara, una donna con difficoltà nel concepire figli in maniera naturale, dopo essersi sottoposta alla tecnica della fecondazione eterologa, è rimasta incinta ed è attualmente al secondo mese di gestazione.
Si tratta di un risultato importante, ottenuto grazie ad una specifica tecnica della fecondazione assistita di tipo eterologo, che si chiama egg-sharing e che consiste nella condivisione degli ovociti ottenuti grazie alla stimolazione ormonale: la donna, di circa 40 anni, è affetta da menopausa precoce e non sarebbe riuscita ad ottenere una gravidanza, se non grazie all’altruismo di chi ha voluto donare uno degli ovociti in sovrannumero garantendole così la possibilità di rimanere incinta.
Succede a pescara: una donna è rimasta incinta grazie alla tecnica della fecondazione eterologa
La donazione degli ovociti è un gesto altruistico molto importante, che può essere di aiuto in casi come questi: la ricevente, infatti, prima di sottoporsi alle pratiche dell’eterologa aveva già tentato altre strade, senza alcun successo. Tuttavia, nonostante sia passato un anno dalla sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato ‘intimo ed incoercibile il diritto ad avere figli’, si è ancora lontani dall’ottenere risultati importanti anche in fatto di donazioni, che non sono così elevate da soddisfare tutte le richieste.
Ne è la prova il fatto che, ancora oggi, molti centri si trovano in difficoltà perché non riescono a soddisfare tutte le domande, a fronte di un’offerta ancora molto esigua: questa carenza di donazioni di ovociti spinge molte coppie a rinunciare alla fecondazione eterologa in Italia, ed a rivolgersi all’estero.
Il problema delle donazioni è una questione seria, che va adeguatamente affrontata, perché se ci fosse una maggiore disponibilità di donatrici di ovociti, non ci sarebbe il bisogno di rivolgersi, paradossalmente, ancora all’estero.
Non ci sono commenti