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Pagina revisionata e aggiornata il 20/12/2021

Fecondazione eterologa in Italia – Il sogno inizia a prendere forma

Dal 9 Aprile 2014 la fecondazione eterologa e soprattutto l’ovodonazione, tecnica di fecondazione assistita che rende necessario il ricorrere a ovociti di donne estranee alla coppia per portare a termine una gravidanza, è finalmente permessa anche in Italia.

Un vero e proprio boom di richiesta da parte di donne single e coppie italiane, desiderose di ricorrere alla fecondazione eterologa sul suolo italiano, al fine di evitare gli ingenti costi per il trattamento da sostenere all’estero.

Un sogno che diventa finalmente realtà?

Le richieste sono in continuo aumento, ma ad oggi gli ovociti disponibili per la fecondazione eterologa non sono sufficienti a coprire la domanda. Il rischio che i viaggi all’estero continuino è concreto, confermano gli esperti.

I tempi non sembrerebbero essere ancora maturi dunque, a confermare questa tesi anche alcuni responsabili dei più noti centri Italiani per la fecondazione eterologa e omologa:
Siamo felici per le tante donne italiane che attendevano questa sentenza storica ma, pur non volendo spegnere i loro entusiasmi, purtroppo ad oggi in Italia non è permessa la cosiddetta ovodonazione “piena”, ossia quella che prevede che chi dona non è una paziente sottoposta ad un ciclo di fecondazione assistita e di sua spontanea volontà decide di cedere tutti gli ovociti da lei prodotti in seguito a stimolazioni ormonali. Purtroppo, ad oggi, l’unica forma di ovodonazione permessa è quella in cui una donna esegue un trattamento al fine di una fecondazione in vitro destinata a sé stessa, cedendo soltanto gli ovociti in sovrannumero rispetto a quelli da lei effettivamente utilizzati. Risultato? Le donazioni provengono da donne con più di 35 anni d’età e afflitte da problemi di fertilità, pertanto, fino a quando le cose non cambieranno la situazione italiana non potrà essere comparata a quella dei paesi stranieri, dove le donazioni provengono da donne giovani e fertili.

 

Fecondazione eterologa in Italia – Limitazioni legislative

Fecondazione-eterologa

In Italia l’ovodonazione è indietro di 10 anni rispetto alla Spagna e gli altri paesi Europei, mancano donatrici e donatori per soddisfare l’enorme mole di richiesta.

Alla luce di quanto su espresso, appare evidente che ovodonazione e altre tecniche di fecondazione assistita faticheranno a decollare in Italia. A gravare su questo stato di cose il fatto che, in termini di legge, solo le coppie eterosessuali, sposate o conviventi potranno recarsi negli appositi centri per beneficiare di una donazione.
Divieto dunque per single e coppie del medesimo sesso, costrette a varcare i confini nazionali per ricorrere alla fecondazione eterologa.
Stando a quanto stabilito dalla legge, la donazione dei gameti sarà totalmente gratuita ed avverrà in forma anonima e non vi sarà alcun legame giuridico fra i beneficiari e il donatore e la donatrice, i quali, come è ovvio che sia, non potranno avanzare alcun diritto sul figlio.
Un percorso chiaro e lineare, tuttavia, di ancor difficile attuazione. Nell’attesa di note esplicative riguardo la nuova regolamentazione, restano ancora numerosi quesiti a cui rispondere, su tutti: le ovodonatrici potranno essere retribuite?

 

Fecondazione eterologa in Italia – I costi

Altro quesito spinoso i costi da sostenere per la fecondazione eterologa in Italia. Stando a quanto stabilito dalla legge, solo le donne Under 43 potranno versare un ticket per usufruirne, mentre le altre dovranno pagare fino a 6.000 euro.
Il ricorso alle cliniche estere per la maggior parte delle donne italiane, vista la maggiore efficienza delle stesse ed i prezzi in linea dovuti in Italia per usufruire della fecondazione eterologa senza ticket. Ulteriori problematiche?

ovodonazione

In Italia la donazione di gameti è gratuita con rimborso spese per i donatori. I donatori uomini devono avere dai 18 ai 40 anni, le donne dai 20 ai 35 anni; in ogni caso è previsto il limite di 10 nati per ogni donatore.

In molte regioni italiane solo le pazienti con meno di 44 anni d’età possono beneficiare della fecondazione.
La maggior parte delle pazienti saranno escluse dal ticket e costrette ad andare all’estero. Motivo?

Secondo gli esperti, il 70% delle donne che desiderano ricorrere alla fecondazione eterologa hanno superato i 43 anni d’età.
Senza contare che, nonostante nel corso della Conferenza delle Regioni sia stato stabilito un ticket unico, con un importo variabile dai 400 ai 600 euro, in funzione delle prestazioni sanitarie necessarie per dar luogo alla donazione (ecografie, esami del sangue, etc), ad oggi non vi è ancora concordanza, problematica dovuta alla mancanza di una legge nazionale che vada a disciplinare le donazioni, fissandone i costi e garantendo la sicurezza delle stesse e la comparsa di un registro dei donatori.
Una problematica concreta che al momento si è palesata per quel che concerne i costi da sostenere, visto che la Lombardia ha deciso che i costi della fecondazione eterologa (circa 1500€) dovranno essere totalmente a carico dei cittadini.

 

Conclusioni

Come abbiamo avuto modo di vedere, nonostante sia permessa dalla legge, la fecondazione eterologa in Italia stenta a decollare a causa di lacune normative, organizzative e problematiche socio culturali.

Nell’attesa in cui anche nel “Belpaese” nasca una coscienza della donazione come nei paesi esteri e vengano colmate delle falle legislative, ad oggi, la maggior parte delle donne desiderose di ricorrere a questa tecnica, non sembrano poter fare a meno di varcare i confini nazionali.

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