Novità eterologa: la Consulta dice sì ai portatori di malattie genetiche
Dopo la sentenza numero 162 del 9 aprile 2014 con la quale si smantellava la Legge 40/2004 (contro la fecondazione eterologa in Italia per motivi puramente etici), è adesso possibile fare uso di questa tecnica di fecondazione assistita anche nel nostro paese. Ma la Consulta fa di più: dopo il sì alle coppie infertili, ha dato il consenso all’uso della riproduzione assistita anche alle coppie portatrici di malattie genetiche.
Le novità del 5 giugno sulla fecondazione eterologa
A distanza di oltre un anno dalla prima sentenza con cui si dichiarava illegittimo il divieto di avere figli mediante la tecnica della riproduzione assistita di tipo eterologo (quel tipo di fecondazione in cui i gameti appartengono a donatori esterni alla coppia), seppur a piccoli passi le cose stanno andando avanti, e si stanno ottenendo risultati interessanti su questo tipo di fecondazione assistita.
Novità eterologa: anche le coppie portatrici di malattie genetiche potranno fare uso della fecondazione eterologa in Italia
Il 5 giugno, la Consulta ha portato avanti un’altra lotta delle coppie, quella riguardante le malattie genetiche. Infatti, fino a quella data, non era possibile per le coppie portatrici di malattie genetiche affrontare la fecondazione eterologa in Italia: dal 5 giugno, invece, con la modifica della Consulta sul piano dei diritti, anche le coppie non infertili ma portatrici di malattie geneticamente trasmissibili potranno fare uso della fecondazione eterologa, allo stesso modo delle coppie infertili.
Un passo in avanti molto importante, che offre ancora una volta spunti di riflessione circa l’uso della riproduzione assistita e soprattutto in merito ai risultati che è possibile ottenere grazie a questa tecnica.
Grazie a questa novità sull’eterologa, non solo le coppie infertili potranno accedere alla fecondazione assistita di tipo eterologo, ma queste procedure saranno possibili anche per le coppie portatrici di malattie genetiche: attraverso l’uso di gameti esterni, si offre quindi un’opportunità importante anche a chi, altrimenti, rischierebbe di dare alla luce dei bambini non del tutto sani.
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