Leggende sull’aborto in molti paesi: tante credenze

Leggende sull’aborto: tante credenze popolari

Ciao a tutte le neo mamme ed alle future mamme, e come sempre bentornate nel nostro consueto appuntamento con la gravidanza! Oggi, nella nostra rubrica dal titolo “Mamma si diventa” (che tratteremo con un appuntamento doppio), ci vogliamo soffermare sulle leggende in gravidanza, o meglio su alcune specifiche leggende secondo le quali una donna in dolce attesa, agendo con determinati comportamenti, poteva provocare la morte prematura del feto e quindi l’aborto. Parliamo, quindi, di aborto non dal punto di vista scientifico o medico, bensì dal punto di vista culturale, trattando il tema delle leggende sull’aborto.

Leggende sull’aborto: falsi miti e credenze senza riscontro scientifico

Leggende sull'aborto

Leggende sull’aborto: tante credenze sulla gravidanza e sull’aborto.

L’aborto è da sempre considerato come un evento traumatico, non solo perché con esso si conclude e si interrompe il percorso della vita di un feto, ma anche perché l’aborto, specialmente quello non volontario, provoca sensazioni di disperazione e di profonda tristezza sia nella mamma che nel papà. Un evento, insomma, traumatico e drammatico, che coinvolge la coppia e che un tempo si cercava di scongiurare utilizzando degli stratagemmi ben precisi, ovvero ricorrendo alle leggende ed alle credenze popolari.

In alcune zone d’Italia (parliamo in particolare di alcuni paesi del sud), le donne non parlavano mai del loro stato di gravidanza se non una volta raggiunto il sesto o settimo mese: solo la mamma, la suocera (e chiaramente il marito) venivano informati entro i primi tre mesi dello stato di gravidanza, non solo per evitare il rischio aborto, ma anche per pudore. Parlare del proprio stato di gravidanza significava insomma dover far sapere che la donna aveva avuto attività sessuale: nonostante lecito perché all’interno del matrimonio, esso era visto come indicazione di donna dai facili costumi.

Per evitare e per scongiurare l’aborto, inoltre, mai toccare sangue mestruale e mai passare sotto la grondaia della propria casa: questo luogo era considerato ricco di negatività in quanto vi venivano sepolti i bimbi morti senza esser stati battezzati.

Arrivederci al prossimo appuntamento con la rubrica dal titolo “Mamma si diventa”!

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Fecondazione Eterologa Italia

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