Fecondazione eterologa negata: il caso del Trentino che fa discutere
Il 9 aprile prossimo ricorre il terzo anno da quando la fecondazione eterologa in Italia è stata resa possibile dalla sentenza numero 162 della Corte Costituzionale, sentenza molto importante e a dir poco storica, perché fino a quel momento le coppie infertili potevano fare riferimento solo alla fecondazione omologa nel nostro paese. Ovvero, a quel tipo di fecondazione assistita che – lo ricordiamo – consente di ottenere una gravidanza solo con l’uso di gameti interni alla coppia, che vengono fecondati in vitro e successivamente impiantati nell’utero della donna.
Fecondazione eterologa negata: giudice dà ragione a coppia infertile
Dal 9 aprile 2014, con la sentenza che rendeva incoercibile il diritto di avere figli e illegittimo il divieto all’eterologa in Italia, di fatto si rendeva possibile il ricorso alla fecondazione eterologa anche nel nostro paese, evitando quindi l’incremento del turismo riproduttivo che per molti anni è stato una realtà preponderante tra le coppie italiane.
Tuttavia, ciò che è accaduto ad una coppia in Trentino, rappresenta un caso per fortuna molto raro, ma sul quale vale la pena di fare un approfondimento: è infatti accaduto che due persone infertili e che necessitavano di fecondazione assistita con uso dei gameti esterni, facessero ricorso ad una clinica che, però, aveva negato loro un diritto che di fatto non può essere considerato come un diritto “regionale” ma come un diritto nazionale ed incoercibile. L’unica regione che non si è immediatamente adeguata all’offerta relativa all’eterologa è stata proprio il Trentino, che si riservava di attendere l’uscita dei Lea, i Livelli Essenziali di Assistenza emanato dallo Stato, per esprimersi sulla vicenda.
La coppia ha quindi deciso di rivolgersi alla giustizia, presentando il suo ricorso, e la legge ha dato ragione a loro: il giudice, infatti, non solo ha confermato che si tratta di un diritto che non si può negare, ma ha anche dichiarato che in questo caso vi è stata “totale trascuratezza dei principi costituzionali”.
L’odissea di questa coppia, dopo diversi tentativi falliti di fecondazione omologa, potrebbe finalmente finire. Con una gravidanza, ottenuta per mezzo della fecondazione eterologa.
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