Cosa è successo in questi 20 anni della PMA
A distanza di 20 anni dalla legge che ha regolamentato per la prima volta la fecondazione assistita in Italia, è del tutto normale iniziare a fare i conti di quante e quali cose siano effettivamente cambiate. Viene da chiedersi, alla luce di tutto questo, quali siano realmente i passi in avanti fatti in merito: un primo passo in avanti commesso è quello che riguarda il 1 aprile, data in cui a tutti gli effetti la procreazione medicalmente assistita entrerà a far parte dei Livelli Essenziali di Assistenza, diventando un diritto riconosciuto di fatto. Notizia che, detta così, fa sicuramente pensare a qualcosa di positivo ma quanto c’è di vero? Come stanno realmente le cose?
Numeri e non solo: i traguardi nei 20 anni di PMA
I numeri parlano chiaro e, per quel che dicono, confermano che passi in avanti ne sono stati fatti, anche se non esattamente quanti e quali si speravano: secondo una Relazione al Parlamento sull’attuazione della legge 40, il 2021 è stato un anno molto positivo per quanto riguarda le nascite per mezzo delle procedure di PMA, che sono state circa il 4,2% del totale dei bambini nati. Questo è un dato molto positivo, se si pensa anche al fatto che nei 20 anni da quando la PMA è entrata in auge grazie alla legge 40, vi sono stati degli aumenti molto importanti per quanto riguarda il numero dei trattamenti, che è letteralmente raddoppiato.
Ma non solo: i dati positivi riguardano anche l’età media delle donne che ad oggi si sottopongono ai trattamenti di fecondazione assistita, che è decisamente aumentata (si è passati dai 34 annidel 2005 ai 37 del 2022) anche grazie all’affinamento delle tecniche, che garantisce quindi risultati molto positivi anche a donne di età più avanzata (e meno fertile).
L’entrata della PMA nei Lea garantisce una maggiore e migliore legittimazione delle cure, con una crescita importante che riguarda la consapevolezza ed il rispetto dei diritti per tutte le coppie che ne hanno il bisogno: includendo la procreazione medicalmente assistita nell’offerta del Servizio Sanitario Nazionale. Infatti, si garantisce a tutti l’accesso a pratiche mediche che in Italia hanno avuto molte difficoltà ad essere riconosciute e accettate come tali, offrendo alle coppie infertili l’opportunità di formare una famiglia senza rinunce. Tuttavia, ancora molti passi devono essere compiuti e le diseguaglianze, nonostante questo traguardo, continuano a persistere: bisognerà pertanto continuare a lavorare sodo per andare avanti e superare molte altre crisi e difficoltà.
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