Fecondazione assistita in Africa: la tecnica low cost si chiama “The Walking Egg”

Si pensa che la fecondazione assistita – sia essa di tipo omologo oppure eterologo – possa essere una tecnica fattibile e concretizzabile solo nei paesi chiaramente molto sviluppati, e questa è sicuramente una verità importante e incontrovertibile. È tuttavia anche vero che anche altre nazioni stanno cercando, in maniera più o meno importante, di affrontare al meglio la difficoltà di avere figli anche in nazioni come l’Africa, anche con metodi che potrebbero essere considerati poco utili in quanto a basso costo.

Fecondazione assistita in Africa: la tecnica è a basso costo

Ma in realtà, non tutto ciò che è low cost è anche di bassa qualità: pensiamo ad esempio a quanto è accaduto di recente con la tecnica low cost di fecondazione assistita chiamata «The Walking Egg» (che sta per l’uovo che cammina) è che è stata sperimentata per la prima volta in Ghana, ottenendo tra l’altro un discreto successo. Sebbene si tratti, quindi, di una tecnica sostanzialmente economica e pertanto a basso costo, essa permette di avere un figlio per mezzo di un metodo non naturale, che consente la fecondazione di sperma e ovulo al di fuori dell’essere umano per un periodo che varia da due a cinque giorni. Dopo questo periodo iniziale, l’uovo viene spostato all’interno del grembo materno: non è detto che esso abbia comunque il suo effetto ma, se l’uovo posizionato nel grembo attecchisce, si ha la gravidanza. Ed è esattamente ciò che è avvenuto di recente ad una coppia che, da otto anni, cercava di avere un figlio senza tuttavia riuscirci: il bimbo è nato con un peso di 3,3 kg, e sta bene.

Il metodo è semplice ma appare comunque efficace: ideato nel 2014 dal professor Willem Ombelet in Belgio, oggi questo sistema consente una fecondazione in vitro molto semplice e quindi anche particolarmente economica. Pertanto, utile anche in Paesi in via di sviluppo come l’Africa.