Composizione degli assorbenti post parto: quali prodotti usare?
Ciao a tutte le neo mamme ed alle future mamme, e bentornate nel nostro appuntamento consueto con la rubrica dal titolo Mamma si diventa! Doppio appuntamento oggi con la nostra rubrica, in cui trattiamo in maniera più approfondita il tema relativo agli assorbenti post parto: quale deve essere la loro composizione affinché siano dei prodotti sicuri, oltre che efficaci e garantiti?
Di che materiale devono essere composti gli assorbenti post parto
Composizione degli assorbenti post parto: in che materiale è bene acquistarli?
Come è ormai noto, in genere le cliniche e gli ospedali consigliano alle gestanti di preparare con un certo anticipo il borsone e la valigia da tenere pronta per portarla in struttura al momento del travaglio: questo permette loro di essere più tranquille e quindi anche di gestire il momento del parto in una maniera più serena e meno a disagio. Tuttavia, non conta solo la preparazione del borsone, ma ciò che è davvero importante è la qualità (oltre che la varietà) dei prodotti al suo interno: tra di essi, abbiamo già spiegato l’utilità di portare in ospedale gli assorbenti post parto, che servono appunto per evitare che le fuoriuscite e le perdite (normalissime dopo il parto) possano diventare un problema per l’igiene personale.
Ma quale deve essere la composizione di questi prodotti? Come è chiaro ed anche facilmente intuibile, non tutti gli assorbenti che si usano dopo il parto sono uguali, ed è quindi fondamentale scegliere quelli giusti, soprattutto per quel che concerne la loro composizione. In particolare, la caratteristica di questi prodotti deve essere la loro delicatezza sulla pelle: è per questo che essi devono essere prodotti in materiali ipoallergenici e naturali, meglio ancora se di puro cotone perché oltre ad assorbire le perdite (chiamate lochiazioni) essi devono anche avere un PH compatibile con quello della pelle.
Scegliere assorbenti sbagliati in composizione e qualità può portare maggiori rischi di irritazioni (come vulviti o dermatiti) ed allergie, che possono chiaramente trasformarsi in irritazioni.
Arrivederci al prossimo appuntamento con la nostra consueta rubrica!
Non ci sono commenti