Ansia in gravidanza dopo PMA: gestirla è importante

Ansia in gravidanza dopo PMA: può accadere ed è del tutto fisiologica

Soffrire di ansia in gravidanza è una condizione che, nei limiti, può essere considerata normale: i cambiamenti che la donna deve affrontare durante il percorso della dolce attesa non sono solo legati al proprio corpo, ma spesso riguardano anche le paure legate alla salute del feto. Tuttavia, l’ansia in dolce attesa può essere ancora più forte nel caso in cui la gravidanza sia stata ottenuta con le tecniche di PMA: i metodi di procreazione medicalmente assistita, infatti, sono approcci importanti, non solo dal punto di vista ginecologico ma anche sotto il profilo emotivo, per tutta una serie di sensazioni naturali che possono insorgere nella coppia che ha affrontato un percorso medico per arrivare alla gravidanza.

Soffrire di ansia in gravidanza dopo la PMA è un percorso naturale, che può essere gestito

Ansia in gravidanza dopo PMA

Ansia in gravidanza dopo PMA: è importante saperla gestire ed elaborare per vivere meglio il periodo della dolce attesa.

I nove mesi della dolce attesa di una gestante che ha ottenuto la gravidanza con le tecniche di PMA, infatti, sono caratterizzati da un’alternanza di emozioni e di sensazioni che sono del tutto comprensibili e che riguardano non solo la gestante ma anche la coppia. Da un lato, infatti, si sente la gioia e l’entusiasmo, ma anche la felicità per essere finalmente riusciti ad ottenere quel test positivo tanto desiderato e spesso rincorso per molti anni; dall’altro lato, però, questa sensazione di felicità viene in qualche modo adombrata dall’ansia e dall’angoscia, dal momento che la gravidanza è stata ottenuta dopo tanti anni di paure e di tentativi falliti, e quindi viene vissuta come qualcosa di speciale, prezioso ed anche molto delicato.

In linea di massima, tutte le coppie tendono a vivere queste sensazioni altalenanti, ma chi ha affidato il suo desiderio più grande alla medicina dopo tanti anni di fallimenti, delusioni e sacrifici, è sicuramente più propenso ad avere maggior paura e ad essere più in tensione per l’andamento stesso della gravidanza.

Tutto questo suggerisce e conferma l’importanza di un approccio particolare e più approfondito dal punto di vista psicologico ed emotivo: è infatti molto importante imparare a gestire quelle emozioni negative, quelle paure, quelle ansie e quei timori che sono considerati normali in un percorso simile, ma che tuttavia vanno gestiti al meglio per evitare che la gravidanza e la genitorialità possano essere adombrati da queste sensazioni e quindi difficili da affrontare.

Una delle ansie più comuni è quella di perdere il bambino: ed ecco che tutti i comportamenti della donna vengono anticipati e controllati in maniera spesso eccessivamente meticolosa, rischiando così di medicalizzare la gravidanza in modo eccessivo e di non riuscire poi a viverla in maniera naturale.

I comportamenti che la gestante mette in atto per gestire l’ansia, quindi, possono essere di diverso tipo a seconda del carattere e dello stato psicologico della donna: c’è chi cerca di non pensare al fatto di essere incinta (in psicologia questo comportamento viene associato a molti aspetti simili, e viene chiamato evitamento) per paura di non soffrire nel caso in cui dovesse avvenire il peggio tanto temuto; e c’è chi, al contrario, diventa iper controllante e cerca di controllare ogni sintomo e di sottoporsi ad un numero maggiore di ecografie per avere rassicurazioni temporanee.

Tutte queste emozioni sono del tutto fisiologiche in una fase come questa: tuttavia, parlare apertamente con il partner e con il proprio ginecologo di riferimento può aiutare ad elaborare il passato ed il presente, per vivere un futuro molto più roseo.

 

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Fecondazione Eterologa Italia

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