Acido folico in gestazione: quando e come va assunta questa sostanza
Il consumo di acido folico andrebbe promosso in gravidanza: è quanto emerge dai numerosi studi che sono stati condotti da scienziati e medici in merito al rapporto che vi è tra acido folico e gestazione. Ma quando dovrebbe essere assunto ed in quali modalità? Ecco le informazioni che emergono in merito al consumo di questa sostanza così importante per la prevenzione di malformazioni neonatali tra cui ricordiamo spina bifida, malformazioni a labbra e palato oppure agli arti.
Acido folico va assunto almeno un mese prima del presunto concepimento, e per il primo trimestre
La sostanza contenuta nell’acido folico e nei folati in generale è molto importante per una corretta prosecuzione della gravidanza: si tratta di una sostanza che, infatti, è assolutamente in grado di fornire le giuste vitamine alla gestante e può evitare che vi siano malformazioni al neonato, tra cui l’insorgenza di disturbi e difetti del tubo neurale, spina bifida, e malformazioni agli arti, alle labbra ed al palato.
Per tutti questi motivi, scienziati e medici sono tutti d’accordo sulla necessità che questa sostanza non sia carente nel corpo della gestante: in molti cibi essa è presente in maniera naturale, ma durante la gravidanza la gestante dovrebbe essere in condizioni di assumerne in buone quantità affinché la prevenzione faccia il suo corso. Secondo scienziati e medici, il consumo di acido folico dovrebbe infatti avvenire almeno un mese prima del concepimento – questo è possibile, chiaramente, se si sta programmando una prossima gravidanza – e proseguire poi fino al primo trimestre della gravidanza.
Ma quanto se ne dovrebbe assumere? Una giusta preparazione alla gravidanza prevede, secondo il Network Italiano Promozione Acido Folico, l’assunzione di 0,4 mg al giorno e di 0,5 mg per le gestanti che potrebbero avere un rischio maggiore di sviluppare le malformazioni neonatali.
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