Donazioni eterologa, dopo più di due anni ancora problemi

Sono trascorsi più di due anni da quando la fecondazione eterologa è stata inserita a pieno ritmo all’interno delle tecniche di procreazione medicalmente assistita legali e fattibili anche in Italia. Infatti, nel nostro Paese fino al 9 aprile 2014 – data in cui si è espressa positivamente la Corte – non era possibile accedere all’eterologa, ma solo alla fecondazione omologa. Tuttavia, i problemi sono ancora tanti: uno tra questi è proprio la scarsità di donazioni eterologa, che rende ancora difficile il percorso per le coppie infertili.

Le donazioni di gameti per l’eterologa non soddisfano ancora le richieste

Il 9 aprile 2014 si è aperta una possibilità molto importante per le coppie infertili, che a partire da questa data hanno potuto – almeno sulla carta – iniziare a intraprendere il percorso di fecondazione assistita con uso dei gameti esterni per concepire un figlio. Diciamo almeno sulla carta perché in effetti ancora i problemi da affrontare per le coppie che soffrono di problemi di infertilità non sono pochi: pensiamo soprattutto alle poche donazioni di

ovuli, troppo poche rispetto alle necessità.

Si è infatti considerato che ogni anno servirebbero 5-600 donazioni per rendere possibile il trattamento della fecondazione eterologa senza intoppi e troppe attese: a parlarne è stato il presidente della Società Italiana di Fertilità e Sterilità Andrea Borini, che ha anche sottolineato come sia importante sensibilizzare le persone in merito alla donazione di gameti. Ma al momento “nulla è stato fatto”, se solo una decina di donne, tra Nord e Sud, hanno deciso di donare i loro ovuli.

Si tratta di numeri troppo marginali rispetto alle necessità, che portano i centri a chiedere rifornimenti presso banche estere dei gameti, rendendo quindi ancora onore e merito al turismo riproduttivo, che si sperava fosse stato eliminato proprio grazie alla sentenza della Corte.