Valori beta hcg: cosa sono e quando fare le beta

Valori beta hcg: cosa sono

Se stai cercando una gravidanza avrai sicuramente sentito parlare dei valori beta hcg: in genere, quando una donna sospetta di essere in dolce attesa, si sottopone ad un esame del sangue che analizza questa glicoproteina ad attività ormonale, che è tipicamente associata alla gravidanza. La valutazione dei valori beta hcg è sicuramente un fattore molto importante, perché chiarisce con maggiore sicurezza e certezza che effettivamente in quella donna questi valori si siano alzati: questo starebbe a significare che la gravidanza è in atto e che la donna è incinta.

Ma come funziona esattamente questo valore?

E quando è consigliato sottoporsi a questa importante valutazione? Scopriamolo insieme!

 

Valori beta hcg: quando è bene fare le beta e perché sono così importanti

Valori beta hcg: scopriamo insieme cosa sono, e perché è importante questo esame del sangue.

In genere, quando c’è il sospetto di essere incinta, magari a causa di un ritardo mestruale e/o di sintomi che sembrano essere collegati alla dolce attesa, la prima (ed anche la più semplice) cosa che si fa è quella di sottoporsi ad un test di gravidanza: il test è un esame molto semplice, che viene effettuato a casa, in genere con le prime urine del mattino, ed è in grado di informare la donna sull’eventualità che possa essere incinta, con una certezza abbastanza validata. Tuttavia, il test di gravidanza può anche portare dei falsi negativi, e questo significa soprattutto che, quando persiste un ritardo del ciclo mestruale, per essere veramente sicure di non aspettare un bimbo, ci si può sottoporre ad un esame molto più sicuro, che è appunto quello della valutazione dei valori beta hcg nel sangue attraverso un semplice prelievo.

Ma in che modo funziona questa glicoproteina ad attività ormonale?

La gonadotropina corionica umana (questo è il suo nome per esteso) viene prodotta in genere dopo l’impianto nell’utero dell’ovulo fecondato a partire dalle cellule pre-embrionali da cui dipenderà la formazione della placenta.

Come abbiamo avuto modo di anticipare, la rilevazione di questo valore è molto importante perché offre la certezza del risultato: anche il test di gravidanza misura la formazione di questo valore, ma a differenza delle analisi del sangue, questo agisce sulle urine, con una certezza minore a causa di molti fattori che possono essere quindi determinanti. I valori beta hcg vengono anche chiamati “ormone della gravidanza”, ed in genere si consiglia di effettuare questa misurazione nel caso in cui ci sia un ritardo del ciclo mestruale, anche se in alcuni casi è già possibile rilevarne la presenza una settimana dopo l’avvenuto concepimento (di cui, tuttavia, bisognerebbe avere certezza).

In linea di massima, questo valore non è sempre uguale, ma è destinato ad aumentare in maniera progressiva nel sangue materno nelle prime 8-10 settimane di gravidanza, per poi ridursi e stabilizzarsi per tutto il resto della stessa. La velocità con cui raddoppia la concentrazione della beta hCG è impressionante: ciò avviene ogni due giorni, con un picco che avviene circa 60-70 giorni dopo la fecondazione.

Ecco per quale motivo sarebbe meglio attendere qualche giorno di ritardo del ciclo mestruale per sottoporsi a questo esame, specialmente se non si è sicuri del giorno dell’ovulazione (e quindi del presunto concepimento): attendere qualche giorno permette di avere dei risultati molto più precisi ed attendibili e mette al riparo da inutili dubbi e necessità di rifare le analisi per incertezza dei risultati.

La presenza di questa glicoproteina nel sangue è importante perché favorisce il mantenimento della gestazione attraverso la creazione di un ambiente adatto ad uno sviluppo ormonale corretto.

Quali sono gli altri motivi per cui sarebbe bene misurare questi valori?

Tendenzialmente, oltre fungere da conferma per l’inizio di una gravidanza, questo esame viene indicato anche per altre motivazioni. Per esempio, esso serve ad identificare una gravidanza ectopica, a monitorare una gravidanza a rischio, ed eventualmente anche ad essere certi che la gravidanza non sia in atto prima di sottoporsi ad alcune terapie farmacologiche che, nel caso vi fosse, potrebbero danneggiare il feto.

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