Travaglio: quando andare in ospedale? I consigli utili

Travaglio: quando andare in ospedale? Consigli sul da farsi

Ciao a tutte le future mamme e bentornate nel nostro consueto appuntamento del venerdì con la rubrica dal titolo Mamma si diventa! Nel nostro appuntamento di oggi vogliamo approfondire il tema legato al travaglio: quando andare in ospedale? È una domanda che sicuramente molte gestanti si saranno poste, soprattutto se alla loro prima gravidanza: riconoscere che il momento si sta avvicinando non è facile, anche perché un travaglio può avere una durata molto lunga, ed è possibile che molte donne preferiscano vivere il momento più lungo nella tranquillità della propria casa. Scopriamo insieme come riconoscere che è il momento di correre in ospedale!

Travaglio: ecco qual è il momento giusto per andare in ospedale

Travaglio: quando andare in ospedale? Ecco alcuni consigli su come comportarsi!

Molte donne, soprattutto le gestanti che si trovano alla loro prima gravidanza, si chiedono spesso come fare per riconoscere che il momento del parto è vicino. Infatti, molto spesso si sente parlare di donne che, pensando di essere in una fase addentrata del travaglio a causa dei dolori da contrazioni, si sono viste rimandare a casa perché “non è ancora arrivato il momento”. Ma quando arriva questo momento? Anzi, la domanda giusta sarebbe: come fare per riconoscere il giusto momento?

Le contrazioni sono, normalmente, il segnale del travaglio in atto. Esse si riconoscono facilmente perché, rispetto alle false contrazioni (ossia quelle di preparazione) sono molto più dolorose ed intense e, soprattutto, si susseguono ad intervalli regolari di tempo, che vanno via via diminuendo progressivamente. All’inizio, le contrazioni si avvertono ogni 30 minuti circa, e via via l’intensità e la frequenza si fanno sempre più crescenti, fino a diventare sempre più ravvicinate e dolorose. Rispetto alle false contrazioni, inoltre, esse non si interrompono, nonostante la presenza di pause regolari che diventano via via più brevi. Infine, il dolore che si avverte a causa del continuo stiramento dei muscoli del collo dell’utero scompare tra una contrazione e l’altra, lasciando così il tempo (e modo) di “respirare”.

La decisione su quando andare in ospedale può essere presa, pertanto, sia in funzione della frequenza delle contrazioni, sia in funzione della durata ed intensità. Normalmente, si consiglia di recarsi in ospedale quando le contrazioni si succedono ad intervalli regolari di 4-10 minuti, con una durata di 40-50 secondi circa. Questo permette di essere effettivamente gestite nel migliore dei modi quando ve ne è realmente bisogno (e cioè, appunto, quando si è davvero vicine al parto) vivendo così con maggiore serenità il periodo di preparazione, che può essere anche molto lungo e stressante per una donna, che dovrà affrontare i dolori dal punto di vista fisico, ed anche le normali ansie e paure dal punto di vista emotivo.

Arrivederci al prossimo appuntamento con la rubrica interamente dedicata alla gravidanza!

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Fecondazione Eterologa Italia

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