Scarseggiano donatrici per eterologa: viene rilanciata la proposta per il rimborso spese
Dl numero di donatrici – e quindi di donne disposte a donare i loro ovociti per permettere ad altre donne di coronare il sogno della maternità – è chiaramente molto scarso in Italia, mentre in altre nazioni questo numero è abbastanza elevato, tanto da ritenersi utile recarsi all’estero per accedere agli ovociti da utilizzare poi anche nei centri italiani. Questo è un problema economico molto importante, oltre ad indicare un problema sociale: un tema scottante, che evidenzia da un lato la mancanza di una campagna forte di informazione e di sensibilizzazione sulle donazioni, e dall’altro lato continua a rendere possibile – seppur in maniera più limitata – il cosiddetto turismo riproduttivo.
Scarseggiano le donatrici in Italia per la fecondazione eterologa: la proposta è di imitare nazioni come la Spagna e offrire alle donne un rimborso spese
Come fare per affrontare questo problema? I tecnici e gli esperti continuano a sostenere l’importanza di rilanciare una proposta per offrire un rimborso spese per le donne che vogliano donare i loro ovociti: se ne è parlato anche di recente, in un incontro del 18 dicembre scorso, parlando proprio di fecondazione artificiale e di problemi ancora connessi all’uso della fecondazione eterologa.
Il “problema” potrebbe essere questo: mentre in altre nazioni – come la Spagna, ad esempio – la donazione degli ovociti è in qualche modo coperta da una serie di tutele ed anche da un rimborso spese pari anche a 1700 euro, in Italia ciò non è possibile. Chi decide di donare, deve farlo liberamente e senza che venga riconosciuto un rimborso in denaro: la proposta che sembra essere pronta per venir rilanciata è quella di dare alle donne che decidono di donare i loro ovociti, un rimborso spese che garantisca loro un riconoscimento simbolico ma anche economico.
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