Posizione Siams su revoca consenso informato dell’ex partner: ecco di cosa si tratta

È importante la posizione della Siams sulla revoca del consenso informato da parte dell’ex partner in seguito alla fine della relazione

La Legge 40 del 2004 potrebbe essere oggetto di nuove discussioni: dopo la decisione della Corte Costituzionale avvenuta nell’aprile del 2014 con la sentenza n.162 che riguardava l’abrogazione del divieto di fecondazione eterologa in Italia, ci potrebbero essere delle ulteriori novità che, nel giro di qualche mese, potranno essere apportate ad una norma specifica che si trova all’interno di questa legge. La norma riguarda la possibilità, per la donna, di continuare ad utilizzare embrioni sovrannumerari ottenuti con il percorso di PMA, anche nel caso in cui il partner non sia più presente (a causa di separazione o divorzio). A breve, infatti, è possibile che la Corte Costituzionale venga chiamata a decidere su questa norma che attualmente lede il diritto dell’individuo di revocare il consenso informato precedentemente prestato in fase di PMA.

Revocare il consenso informato in alcuni casi: ecco la posizione della Siams

Posizione Siams su revoca consenso informato dell’ex partner

Posizione Siams su revoca consenso informato dell’ex partner: ecco quali sono le indicazioni in merito.

La posizione della Siams, la Società italiana di Andrologia e Medicina della sessualità, è abbastanza chiara in merito a questa norma: infatti, è necessario che venga promossa e rispettata la salute sessuale e psicologica della coppia, ma ciò non deve avvenire a discapito del benessere e della salute psicologica dell’individuo, che deve essere in grado di revocare la sua precedente decisione in caso di fine della relazione, in qualsiasi momento essa avvenga. Il progetto genitoriale, infatti, deve essere tutelato e rispettato nel momento in cui esso è un progetto comune: invece, è necessario che esso venga rivisto qualora non sia più parte di un progetto della coppia e qualora sia diventato un progetto individuale della donna. Non è legittimo, secondo questa posizione, che la donna possa disporre degli embrioni ottenuti precedentemente alla fine della relazione di coppia perché questo significherebbe tentare di dare luogo ad una maternità che non prende in considerazione i diritti del padre, che potrebbe essere  successivamente obbligato ad assumersi le responsabilità genitoriali del caso.

L’uso della procreazione medicalmente assistita è molto importante in quanto tutela, all’interno di un progetto comune, la possibilità di procreare quando i tentativi naturali di avere un figlio sono falliti: tuttavia, quando il fine per cui le tecniche di PMA vengo usate è differente da questo (e soprattutto quando esso può ledere il diritto di altre persone) è giusto che si intervenga con un dibattito serio e costruttivo, che preveda l’integrazione di opinioni e leggi che riguardino non solo l’individuo e/o la coppia, ma anche legislatore, istituzioni e società scientifiche.

 

Author Info

Fecondazione Eterologa Italia

Lo Staff che collabora alla gestione editoriale del Portale è formato da Autori non professionisti che producono contenuti creativi e coinvolgenti e da medici che assicurano la qualità e la veridicità delle informazioni riportate sui testi. Per ulteriori info: CHI SIAMO

Non ci sono commenti

Lascia un commento