Pma e rischio di cancro: una preoccupazione giustificata?
Una coppia che si rivolge ad un centro specifico per la procreazione medicalmente assistita deve essere pienamente consapevole delle possibilità ma anche dei rischi (seppur limitati) che si possono correre con l’uso di strumentazioni e tecniche per combattere l’infertilità. Una delle domande che ci si pone più spesso è quella che riguarda l’eventuale rischio che i bambini nati in seguito a fecondazione assistita possano sviluppare più facilmente un tumore. Quanto c’è di vero in queste naturali paure?
Rischio di tumori infantili per i bimbi nati da PMA: quanto c’è di vero?
Una preoccupazione importante, per una coppia che si rivolge ad un centro per la procreazione medicalmente assistita, è quella relativa al rischio possibile che il bambino possa sviluppare un tumore infantile: questa paura viene in qualche modo giustificata da fatto che molto spesso si parla di aumento dei tumori infantili in seguito, proprio, alla fecondazione assistita.
Il fatto che in qualche caso vi siano state delle situazioni delicate, non significa che tutti i casi debbano essere necessariamente uguali e non determina di certo un aumento enorme dei rischi: oltretutto, non possono essere di certo i limitati e pochi studi in merito a sostenere che questo effetto esiste veramente, e che i bambini nati in vitro abbiano davvero delle possibilità maggiori di sviluppare un tumore infantile rispetto ai bimbi nati con concepimento spontaneo.
È anche vero che non tutte le ricerche hanno lo stesso livello qualitativo, e quindi non è detto che tutto sia davvero giustificabile e riconducibile all’uso della procreazione assistita.
Bisognerebbe quindi essere davvero consapevoli ed informati dei possibili rischi ma anche del livello di rischio, evitando di farsi scoraggiare da eventuali studi che potrebbero avere, come obiettivo, proprio quello di limitare il ricorso a tecniche non naturali per il concepimento.
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