Fecondazione ovulo

Ovulo: sintomi dell’avvenuto impianto, fecondazione, donazione e ovulo in affitto.

L’Ovulo

Anche noto con la definizione di cellula uovo, l’ovulo è il gamete femminile che viene prodotto dalla gonade femminile (ovocita), organo sessuale primario dell’apparato riproduttivo. A differenza del gamete maschile (lo spermatozoo), l’ovulo ha grandi dimensioni ed è dotato di una grande quantità di nutrienti: queste due caratteristiche sono molto importanti ai fini della riproduzione, perché le grandi dimensioni rendono possibile il tentativo di unione da parte di numerosi spermatozoi (alla fine, solo uno riuscirà nell’intento), mentre la presenza di molti nutrienti è necessaria per garantire la sopravvivenza dello zigote per il tempo necessario, ossia fino a quando esso non sarà impiantato nell’utero.


  • 1Fecondazione dell’ovulo

In una normale riproduzione (cioè quella che avviene per mezzo del concepimento naturale tra un uomo e una donna), una volta raggiunto lo stadio di maturità completo, l’ovulo viene rilasciato durante l’ovulazione (che avviene tendenzialmente ogni mese) nella tuba di Falloppio. Quando esso viene fecondato da parte di un gamete maschile, l’ovulo si sposta fino all’utero, dove si anniderà per dare via al processo di impianto; in caso contrario, esso verrà eliminato durante il prossimo flusso mestruale.

 


  • 2Tempi fecondazione ovulo: quali sono?

Ma quali sono i tempi di fecondazione dell’ovulo? Tendenzialmente, in una donna regolare dal punto di vista del ciclo mestruale, è più facile riuscire ad intervenire sui tempi perché l’ovulazione avviene circa 14 giorni dopo il primo giorno del flusso mestruale: il periodo in cui è possibile che avvenga la fecondazione inizia 4-5 giorni prima dell’ovulazione e termina 1-2 giorni dopo. Pertanto, è consigliabile avere rapporti durante questa finestra temporale per aumentare le probabilità di concepimento.

 


  • 3Impianto dell’ovulo: come avviene normalmente

L’impianto dell’ovulo è anch’esso un momento molto delicato: esso non avviene nell’immediato, ma occorrono normalmente dai 6 ai 7 giorni dopo la fecondazione perché l’ovulo fecondato raggiunga l’utero e lì vi si possa annidare. Durante l’impianto, l’embrione si unisce all’endometrio, che è lo strato più interno dell’utero, ed inizia a svilupparsi nell’utero della madre.

Ma come avviene?

Durante il processo di impianto, l’embrione inizia a dividersi prima in due cellule, poi in 4, poi in 8, e così via fino a raggiungere lo stato di morula, ossia una massa compatta che contiene tutte le cellule staminali dell’embrione. Al quinto giorno di vita, esso diventa blastocisti, prendendo così la forma del futuro embrione; subito dopo, avviene la rottura della membrana e l’embrione si prepara all’impianto, che tendenzialmente avviene entro l’ottavo giorno dalla fecondazione. Sebbene ogni embrione abbia dei propri tempi di maturazione, oltre questo momento è difficile che possa avvenire l’impianto; e questo significa che se esso non è avvenuto in questi tempi, è possibile che non si verificherà più.

 

  • 4Impianto dell’ovulo: quali sintomi?

Il processo di annidamento dell’ovulo nell’endometrio è, come abbiamo visto, un processo molto dettagliato ed anche ricco di passaggi: non c’è mai un momento di pausa, ma l’embrione è in continua
evoluzione fino a quando non sarà maturo per assestarsi all’interno dell’utero.

Questo farebbe pensare che sia possibile percepire qualcosa, a livello di sintomatologia, di collegato al processo dell’impianto: sembra impossibile pensare che un insieme di eventi così dinamici possa passare del tutto inosservato.
Tuttavia, è difficile che una donna possa rendersi perfettamente conto dell’avvenuta fecondazione e quindi del successivo impianto: nonostante alcune donne inizino a percepire dei sintomi di gravidanza sin dalla fecondazione, è impossibile sapere di essere incinta solo affidandosi a questi, che spesso possono essere anche frutto di una propria suggestione dettata dal desiderio di diventare mamma.

In ogni caso, qualche sintomo è pur possibile: è stato infatti rilevato che in alcuni casi, nei 6-7 giorni successivi al rapporto sessuale avvenuto durante l’ovulazione, è possibile trovare delle macchie rosse o rosa o marroncine chiare sugli slip. Esse, quando e se presenti, potrebbero indicare la presenza di avvenuto impianto e quindi potrebbero essere un segnale positivo: tuttavia, solo il test (effettuato comunque non prima di un giorno di ritardo delle mestruazioni) può dare conferma dell’avvenuta gravidanza.

 

  • 5Fecondazione ovulo: quali sintomi?

Vi sono, invece, dei sintomi legati alla fecondazione dell’ovulo? È possibile sentire qualcosa nel momento in cui lo spermatozoo riesce a raggiungere l’ovulo e penetrarlo, dando così vita alla fecondazione?
Anche in questo caso, molte donne riferiscono di percepire “qualcosa di diverso”, come una strana sensazione spesso inspiegabile che sembrerebbe confermare loro l’avvenuta fecondazione. Tuttavia, se è vero che l’impianto può essere associato ad alcune perdite di sangue (sempre di entità minima e non rilevabili oltre ad un giorno), non possiamo dire lo stesso della fecondazione: al di là delle sensazioni (che spesso sono dettate dalla suggestione) è infatti impossibile avere dei sintomi riferibili alla fecondazione in atto.

 

  • 6Donazione di ovulo e ovulo in affitto

Con l’avvento della fecondazione eterologa, molto spesso si parla di temi come la donazione dell’ovulo e l’ovulo ( o meglio, utero) in affitto: si tratta di due metodi che consentono ad una donna di avere un figlio sebbene non con propri gameti, e questo avviene quando vi è un’infertilità femminile di fondo.
La donazione di ovulo è consigliata e può essere effettuata quando una coppia non riesce ad avere un figlio in modo naturale per via dell’assenza di gameti femminili: una volta ottenuti gli ovuli, è possibile procedere con la fecondazione eterologa.

L’utero in affitto (anche detto maternità surrogata) è un vero e proprio accordo che avviene tra due o più parti, nel quale una donna accetta di farsi impiantare un ovulo fecondato (o fecondare) e di portare avanti una gravidanza al termine della quale non avrà alcun diritto sul bambino dato alla luce: esso è utilizzato quando vi è un’infertilità che renda impossibile una gravidanza all’interno della coppia.
In Italia, tuttavia, l’utero in affitto non è legale: la legge n. 40/2004 vieta espressamente la surrogazione di
maternità.

 

 

Foto1:  https://it.depositphotos.com/95775554/stock-photo-ivf-in-vitro-fertilisation-or.html

 

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Fecondazione Eterologa Italia

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