Manca la cultura delle donazioni: in Italia sempre poche donne donano
Qome è emerso in diversi recenti articoli, uno dei problemi più importanti con cui ancora oggi ci si deve confrontare in merito alla fecondazione eterologa – e che rappresenta un danno economico e sociale per l’Italia, oltre che per i centri e le strutture che si occupano di procreazione medicalmente assistita, e per le coppie – è quello che riguarda lo scarso numero di donazioni di gameti, in particolare di ovuli.
La donazione di ovuli è troppo scarsa per le richieste: in Italia manca la cultura delle donazioni
Manca la cultura delle donazioni: in Italia poche donne donano i loro ovuli.
Come sappiamo, la donazione di gameti è fondamentale per lo svolgimento della tecnica di procreazione medicalmente assistita che fa capo alla fecondazione eterologa: senza la donazione di gameti, la stessa tecnica è impossibile da effettuare perché la fecondazione assistita di tipo eterologo si basa – come la stessa terminologia ci suggerisce, da “eteros”, “altro” – sull’utilizzo di gameti che non appartengono alla coppia. Pertanto, è necessario che donne e uomini in età fertile donino i loro ovociti ed il loro sperma per rendere possibile lo svolgimento di questa tecnica per quelle coppie più “sfortunate”, che non possono avere un figlio per mezzo di rapporti naturali, mirati e consecutivi.
Il problema, però, è che in Italia le donne non effettuano le donazioni dei loro ovuli – come invece accade in altri paesi – e questo è un problema molto importante perché ciò significa che è cambiato ben poco dalla legge 40/2004 con la quale formalmente si vietava l’uso della fecondazione eterologa. In pratica, è possibile sulla carta sottoporsi alle tecniche per ottenere una gravidanza con l’uso dei gameti esterni, ma non è possibile farlo concretamente perché mancano ovociti che permettano l’uso di questa tecnica. Pertanto, ad oggi in Italia si utilizza la fecondazione eterologa con ovociti acquistati all’estero, sebbene il nostro paese sia tra i più avanzati per quel che riguarda le tecnologie riproduttive.
Non ci sono commenti