Mamme afroamericane e riscaldamento globale: i rischi aumentano
Ciao a tutte le future mamme e bentornate nel nostro consueto appuntamento del venerdì con la rubrica dal titolo Mamma si diventa, interamente dedicata ai temi della gravidanza! Nel nostro approfondimento di oggi vogliamo dedicare la nostra attenzione ad un argomento di cui, forse, si parla ancora troppo poco ma che soprattutto negli Stati Uniti è molto importante perché riguarda le gravidanze a rischio e i rischi a cui le mamme afroamericane vanno incontro durante il delicato periodo della gestazione. Mamme afroamericane e riscaldamento globale: secondo alcuni studi, infatti, i cambiamenti climatici (che stanno creando molti effetti negativi in generale alle gravidanze, soprattutto a quelle più fragili) sembrano essere i principali indiziati di un maggior rischio per le mamme nere. Vediamo di cosa si tratta!
Le gravidanze a rischio sono maggiori nelle mamme afroamericane
Nel nostro approfondimento sulle gravidanze a rischio e sugli effetti dei cambiamenti climatici sulla gestazione di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, abbiamo avuto modo di vedere come l’aumento brusco delle temperature negli anni (e quindi il ripetersi delle ondate di calore, che tendono ad essere sempre più forti e frequenti) stia creando non pochi problemi alle gravidanze, in particolar modo a quelle che tendenzialmente si trovano ad affrontare qualche problema.
Ciò che adesso sembra emergere da alcuni studi è che le mamme afroamericane siano più a rischio rispetto alle donne bianche e, in generale, rispetto al resto della popolazione: in un documento di qualche anno fa, la dottoressa Rupa Basu (capo della sezione epidemiologica sull’aria e il clima dell’Ufficio per la valutazione dei pericoli per la salute ambientale in California) aveva sottolineato che le madri e i bambini afro americani subiscano danni molto elevati legati proprio agli aumenti delle temperature e quindi anche alle maggiori ondate di calore legate ai cambiamenti climatici.
Questo dato sembra evidenziare il fatto che le minoranze vivano generalmente in zone non solo più calde (e quindi anche più soggette ai cambiamenti climatici) ma anche maggiormente esposte all’inquinamento atmosferico: per esempio, queste popolazioni hanno una maggior probabilità di vivere vicino a centrali elettriche o in zone industriali, con minore presenza di spazi verdi e in case che non dispongono di aria condizionata.
Inoltre, le minoranze hanno anche una minore probabilità di avere accesso ad un’assistenza medica non solo essenziale ma anche efficace e, pertanto, non riescono a ricevere gli stessi livelli di trattamento medico sanitario.
Arrivederci al prossimo appuntamento con la nostra rubrica del venerdì!
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