Limiti fecondazione eterologa: le poche donazioni di ovociti sono un problema
La fecondazione eterologa oggi è sicuramente il risultato di anni di lotte e di difficoltà, ma anche di analisi e valutazioni: la Legge 40/2004, che regola la procreazione medicalmente assistita in Italia, è infatti per molti aspetti considerata come una legge che ha dei “buchi” da colmare, mentre per molte altre persone è una legge nata completamente sbagliata e quindi da eliminare.
Quali sono i limiti della fecondazione eterologa: uno è l’assenza di donatori
Ma quali sono, insomma, i limiti della fecondazione eterologa sia dal punto di vista della sua fattibilità, sia sotto il profilo degli aspetti legali? Secondo quel che emerge dalle leggi e dalle normative in merito, infatti, la fecondazione eterologa è quel tipo di tecnica che prevede l’uso di gameti esterni alla coppia e può essere utilizzata solo per problemi di sterilità assoluta e quindi irreversibile.
Un limite che si associa ad un altro paletto, che è quello relativo all’impossibilità di utilizzare la donazione di embrioni congelati. Il punto è che, in merito proprio a quest’ultimo ostacolo, quando si parla di fecondazione assistita di tipo eterologo si fa riferimento ad una tecnica che ancora oggi viene svolta con non poche difficoltà, se pensiamo alla difficile reperibilità di gameti e specialmente di ovociti.
Infatti, molte coppie non riescono ad accedere alla fecondazione assistita eterologa perché le strutture presso cui ci si rivolge non sono adeguatamente preparate, e quindi non sono dotate di un numero di ovociti tale da permettere l’uso immediato di questa tecnica.
Andrebbe fatta, pertanto, una maggiore sensibilizzazione sul tema, incentrando il discorso sull’importanza delle donazioni ma anche sulla loro facile effettuazione: non essendoci una informazione reale e concreta, infatti, molte donne credono, erroneamente, che la donazione sia dolorosa o che i tempi siano troppo lunghi, e rinunciano prima ancora di provarci.
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