Qualità sperma in eterologa, ovodonazione, pma.

La qualità dello sperma peggiora anno dopo anno: come affrontare questo problema nella fecondazione assistita?

La qualità dello sperma peggiora anno dopo anno: perchè? Come possiamo affrontare questo problema?

La qualità dello sperma peggiora anno dopo anno. È questa la conclusione a cui è giunto il centro di riproduzione assistita iGin, dopo aver osservato come dal 2016 siano aumentate del 138% le coppie che ricorrono a un trattamento, esclusivamente per motivi di infertilità maschile.
Queste cifre confermano quanto l’infertilità maschile rappresenti oggi circa il 45% dei casi affrontati nell’ambiente della riproduzione assistita.

Oltre al calo della qualità dello sperma, entra in gioco un secondo fattore altrettanto importante: la capacità fertile nell’uomo, che si abbassa del 70% con l’arrivo dei 40 anni. A partire da quell’età, anche se la produzione di spermatozoi non si ferma, la loro qualità peggiora e, con il passare del tempo, potrebbero presentarsi addirittura modificazioni del DNA spermatico.

Di conseguenza, posticipando la paternità dopo i 40 anni si può incappare in problemi di infertilità maschile. Inoltre, esistono alcuni fattori di rischio che contribuiscono a un incremento dell’infertilità: uno stile di vita poco salutare, ipertensione, obesità o malattie come il diabete.

Per tutti questi motivi, lo spermiogramma è un esame fondamentale per iniziare un percorso di riproduzione assistita. Si tratta di uno studio per verificare la qualità dello sperma. Si analizzano la quantità di spermatozoi presenti, la loro motilità e morfologia, ed altre caratteristiche (volume, viscosità, pH). La diagnosi viene formulata avendo come riferimento i valori stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Se i valori di un campione seminale rientrano nei parametri fissati, lo spermiogramma si considera normale. In caso contrario, la diagnosi potrebbe essere quella dell’infertilità.

Di seguito alcuni tra i parametri più comuni:

  •  Astenozoospermia: percentuale di spermatozoi in movimento inferiore al 32%
  • Teratozoospermia: percentuale di spermatozoi con morfologia normale inferiore al 4%
  • Necrozoospermia: percentuale di spermatozoi vivi inferiore al 58%
  • Oligozoospermia: concentrazione di spermatozoi inferiore ai 15 milioni per millilitro.

In caso di alterazioni, diventa cruciale poter contare con tecniche di laboratorio che permettano di massimizzare il campione seminale e capacitarlo per il raggiungimento di una gravidanza.

Nel Centro PMA IGIN hanno a disposizione le tecnologie più innovative per affrontare problemi di infertilità, anche nei casi più complicati. Il processo è quello di capacitazione seminale in cui gli spermatozoi acquisiscono la capacità di fecondare l’ovulo. Attraverso delle modifiche nella struttura dello sperma e motilità, questi riescono a penetrare la membrana che avvolge l’ovocito, accorpandosi a quest’ultimo.

A seconda della diagnosi, si possono realizzare queste tecniche di capacitazione:

  • Gradiente di densità. È la tecnica più comune, consiste nell’usare due mezzi di densità differente per imitare le fasi del percorso naturale degli spermatozoi nel corpo femminile. Soltanto gli spermatozoi in movimento e con una migliore morfologia arriveranno all’ultima fase di densità.
  • Swim-up. Indicata per i campioni con scarsa motilità o concentrazione. Gli spermatozoi vengono selezionati in base alla loro capacità di risalire dal fondo di una provetta fino alla zona superiore, attraversando il mezzo di crescita.
  • MACS (Magnetic Activated Cell Sorting). Questa tecnica elimina gli spermatozoi morti e quelli moribondi, preservando soltanto quelli vivi. È una tecnica idonea per i pazienti con necrospermia. Aumenta la possibilità di ottenere un embrione per la gravidanza.
  • Fertile-Chip. Per i pazienti con aborti di ripetizione, risultati negativi, arresti nello sviluppo embrionario, o età avanzata (< 47 anni), si consiglia di effettuare un test di frammentazione del DNA spermatico. Se la percentuale di frammentazione è elevata, si applicherà la tecnica del Fertile-Chip. È un metodo sviluppato recentemente che mira a eliminare gli spermatozoi che presentano quel tipo di frammentazione. Le percentuali di successo migliorano.

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