Italia primi posti per tecnologie riproduttive: ma non è aiutata dalle donazioni di gameti
Qn Italia manca una specifica cultura delle donazioni: è questo, anche secondo esperti e scienziati che si occupano di procreazione medicalmente assistita, il problema principale che riguarda il nostro paese e che non permette ai centri ed alle strutture specializzate anche in fecondazione eterologa di rispondere concretamente ai bisogni delle coppie infertili.
Ottime tecniche riproduttive per l’Italia, ai primi posti, ma manca l’ingrediente principale
Sebbene l’Italia vanti delle ottime tecniche in fatto di riproduzione, manca di fatto l’ingrediente principale per rendere possibile la realizzazione di un sogno per molte coppie, che è appunto quello relativo al raggiungimento di uno stato di gravidanza grazie alla fecondazione eterologa.
Secondo quanto è stato dichiarato dal Direttore Generale dell’Italian College of Fetal Maternal Medicine, Claudio Giorlandino, questo è un problema di fatto culturale e di mentalità: mentre nelle altre nazioni la donazione degli ovuli viene vista e considerata come un fatto normale, come un gesto di solidarietà indispensabile, in Italia questo è un problema che andrebbe scardinato e smantellato.
Tra l’altro, questo grave problema che si riflette anche sull’economia del paese, deve essere anche considerato anche in virtù del fatto che è un vero peccato per l’Italia, che potrebbe offrire molto di più grazie alle sue tecnologie in fatto di medicina della riproduzione.
Infatti, secondo gli ultimi dati in nostro possesso, pare proprio che l’Italia sia posizionata ai primi posti per quel che riguarda la procreazione medicalmente assistita. Il motivo è molto più semplice di quanto si possa immaginare: fino a quanto la Legge 40/2004 imponeva al nostro paese di non utilizzare le tecniche di fecondazione eterologa, medici e scienziati si sono concentrati sullo studio e sullo sviluppo di altre metodologie all’avanguardia. E questo significa addirittura che oggi le coppie hanno delle possibilità ancora maggiori di avere un figlio, rispetto a quelle proposte all’estero.
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