Ispezioni sui centri eterologa: chiesta sollecitazione per le Regioni
In caso di mancata certificazione di conformità dei centri adibiti all’erogazione delle prestazioni di procreazione medicalmente assistita con importazione di gameti dall’estero, vi sono dei rischi sicuramente importanti da prendere in considerazione. Il rischio più importante e chiaramente consequenziale è che il centro adibito all’erogazione della prestazione sanitaria non possa continuare ad erogare i suoi servizi, proprio perché manca l’autorizzazione legale per farlo: e questo comporta un’altra conseguenza, che è lo stop all’eterologa in quel centro e quindi lo stop alle prestazioni per quelle coppie infertili che saranno costrette a rivolgersi altrove.
Ispezioni sui centri per la fecondazione eterologa: chiesta la sollecitazione
Ispezioni sui centri eterologa: è possibile che i centri debbano fermarsi. Chiesta sollecitazione dei controlli.
Il vero problema è che, stando a quanto sottolinea lo stesso Gianni Baldini, direttore della Fondazione PMA, la fecondazione eterologa in Italia vive per lo più di gameti importati all’estero, perché nel nostro paese sono quasi totalmente assenti le donazioni di gameti, cosa invece alquanto d’abitudine all’estero. Pertanto, dal momento che la quasi totalità dei centri adibiti alla prestazione effettuano necessariamente l’acquisto e l’importazione di ovociti e seme dall’estero, queste autorizzazioni sono necessarie per circa il 95% delle strutture.
Un numero molto elevato, anche in considerazione del fatto che, stando sempre alle parole di Baldini, “la mancata autorizzazione pregiudicherebbe in maniera importante la possibilità di effettuare le prestazioni, aggravando la situazione esistente, che già vede la persistenza di importanti flussi di ‘turismo procreativo (circa 10.000 sono le stime relative alle coppie, il 25% del totale dei cicli)”.
Cosa fare, allora? È auspicabile che i centri ottengano il rilascio della certificazione, e questo sarà possibile solo con una velocizzazione dei controlli da parte delle Regioni e degli enti preposti: per questo è stato chiesto al ministero della Salute un impegno, sia a garantire la sollecitazione di questi controlli, sia volto a tutelare i centri con una proroga, nel caso in cui le ispezioni non siano state fatte per tempo.
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