Iperemesi gravidica trattamento: ecco come deve essere eseguito

L’importanza del trattamento di iperemesi gravidica: come e quando va effettuato

Ciao a tutte le future mamme e bentornate nel nostro consueto appuntamento settimanale del venerdì, con la rubrica interamente dedicata al tema della gravidanza dal titolo Mamma si diventa! Nel nostro approfondimento di oggi vogliamo porre la nostra attenzione ancora una volta all’iperemesi gravidica, dedicandoci al trattamento di questo disturbo che può essere molto invalidante per le gestanti (e che, in alcuni casi seppur fortunatamente rari, può rappresentare anche un pericolo per il fegato e per l’esofago). Scopriamo qual è il giusto trattamento per l’iperemesi gravidica.

Iperemesi gravidica: il giusto trattamento è fondamentale

Iperemesi gravidica trattamento

Iperemesi gravidica trattamento: ecco come e quando va effettuato.

Soffrire di iperemesi gravidica può essere invalidante anche quando essa non è particolarmente grave: per questo motivo, è fondamentale che questo disturbo venga trattato nel modo giusto, e che soprattutto venga tenuto in considerazione e sotto controllo da parte degli specialisti che si occupano della gravidanza.

È importante sottolineare che il trattamento degli episodi di iperemesi gravidica comprende sia soluzioni immediate che soluzioni che si protraggono nel tempo: infatti, quando la situazione è abbastanza pericolosa (specialmente quando vi è stata una drastica riduzione del peso) occorre sospendere temporaneamente tutte le assunzioni per bocca, sia di liquidi che di solidi, per consentire alla gestante di riprendersi in modo graduale attraverso altre terapie. I trattamenti prevedono sempre la rianimazione con liquidi EV, tiamina, multivitaminici ed elettroliti in base alle necessità: la tiamina va introdotta per almeno 3 giorni, anche per prevenire l’encefalopatia di Wernicke.

A seconda di come la paziente risponde, si prosegue con i trattamenti per mantenere sempre la giusta risposta al fabbisogno di liquidi, per evitare che vi sia un eccesso di deficit sia di elettroliti che di vitamine , di magnesio, potassio e fosfato.

Se si è di fronte a persistenza di vomito, anche dopo l’integrazione di liquidi ed elettroliti, è importante proseguire con l’assunzione di farmaci antiemetici ed altri farmaci che vanno assunti secondo necessità.

Quando la paziente potrà accettare nuovamente l’assunzione del cibo o del liquido per bocca, è comunque sempre necessario che vengano proposti pasti in piccola quantità e molto leggeri, per evitare una nuova insorgenza di vomito ed un peggioramento del disturbo.

È sempre importante che, sia durante il periodo del ricovero che in seguito, vengano tenuti sotto controllo sia la mamma che il feto.

Arrivederci al prossimo appuntamento con la rubrica dal titolo Mamma si diventa!

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Fecondazione Eterologa Italia

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