Eterologa in Sicilia, contraddizioni e paradossi

Il problema dell’eterologa in Sicilia

Da quando, il 9 aprile 2014, la Corte Costituzionale ha reso possibile il ricorso alla fecondazione assistita di tipo eterologo per quelle coppie infertili che non riescono ad avere figli in maniera naturale, molte cose sono cambiate: fino a quel momento, in Italia non era possibile accedere alla fecondazione eterologa, e le coppie dovevano rivolgersi a cliniche estere, con un oneroso dispendio economico. Molte regioni si sono immediatamente mosse per garantire alle coppie la possibilità di accedere a questa tecnica, ma per altre regioni le contraddizioni ed i paradossi non si fanno attendere: ecco il caso dell’eterologa in Sicilia.

Eterologa in Sicilia, cosa accade

Anche se in Italia è possibile – almeno da un punto di vista ‘virtuale’ – accedere alla tecnica della fecondazione assistita eterologa, in realtà sotto un profilo ‘reale’ i problemi che le coppie infertili devono ancora affrontare sono parecchi.

Eterologa in Sicilia

Il paradosso della Regione per eterologa in Sicilia, costretta a sborsare molti soldi per rimborsare le coppie che si rivolgono alle cliniche delle altre Regioni.

Coloro che non hanno la ‘fortuna’ di provenire da regioni che hanno fatto l’esempio (come la Toscana), devono ancora combattere contro i mostri della burocrazia e contro problemi importanti, come la scarsa preparazione dei centri adibiti ad offrire la tecnica dell’eterologa, e lo scarso numero di donazioni di gameti che rende meno immediata la risposta alle innumerevoli richieste di fecondazione eterologa.

Una delle regioni più ‘inadempienti’ è stata la Sicilia: qui, la Regione potrebbe disporre di un gruzzolo importante per alleggerire le tasche delle coppie infertili, ma è costretta a rimborsare alle altre Regioni il costo sostenuto dalle coppie che vi si recano per accedere alla fecondazione assistita. 3 milioni e 800 euro nelle casse della Regione, che si vede costretta a rimborsare le coppie, facendo lievitare i costi a suo carico.

Secondo quanto è emerso da una dichiarazione del presidente dell’associazione Hera, Mario Gambera, la Sicilia non ha mai applicato alcuni decreti che, dal 2012, avrebbero potuto sbrogliare la matassa regolando i contributi. Un problema importante, se si considera che sono almeno 5 mila le coppie siciliane che devono ricorrere alla fecondazione in vitro.

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Fecondazione Eterologa Italia

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