Eterologa in Lombardia, cosa succede
La fecondazione assistita di tipo eterologo è quel tipo di fecondazione che, a differenza di quella omologa, prevede l’utilizzo di gameti esterni alla coppia per ottenere una gravidanza. In molte Regioni italiane questo trattamento è relativamente gratuito – ovvero ci si può sottoporre ad esso pagando regolarmente il ticket – mentre altre Regioni non hanno inserito la fecondazione assistita nei Lea (Livelli essenziali di Assistenza). Eterologa in Lombardia è a pagamento: a differenza dell’omologa, le coppie che scelgono di affidarsi ai centri per la procreazione assistita in questa Regione devono affrontare costi spesso onerosi. Ecco cosa sta accadendo.
Polemiche sulla decisione del Tar di bocciare la Regione
Dopo la notizia che il Tar ha deciso – con la sentenza n. 2271/2015 depositata il 28 ottobre 2015 – di bocciare la Regione Lombardia in seguito al ricorso presentato dall’Associazione “SOS Infertilità” Onlus sulle delibere in merito all’eterologa, le polemiche non hanno cessato di esistere.
Nella sentenza del Tar è abbastanza chiaro come quest’ultimo abbia bocciato la Regione in merito alla scelta di non inserire la prestazione dell’eterologa tra i Livelli essenziali di assistenza – come invece è stato fatto per altre Regioni, per le quali l’eterologa è accessibile sotto pagamento ticket – facendo pagare la prestazione interamente alle coppie.
Quello proposto dalla Lombardia è chiaramente e decisamente un passo indietro rispetto a quanto è accaduto in Italia a partire dal 9 aprile 2014, data in cui la Consulta ha deciso che in Italia è possibile accedere all’eterologa, evitando così di rivolgersi alle cliniche straniere. In questo modo, le coppie che hanno problemi di infertilità devono comunque scegliere tra sottoporsi alla prestazione a pagamento nella loro Regione, oppure recarsi fuori dal loro contesto e scegliere ancora una volta la strada più tortuosa, che consiste nel rivolgersi presso cliniche estere.
Le polemiche, dopo la decisione del Tar, non sono cessate. Subito dopo la sentenza emessa, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha dichiarato: “Riteniamo di essere nel giusto e quindi faremo ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar“.
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