Embrioni dall’estero, il caso torinese
Nonostante gli aspetti positivi della sentenza numero 162 con cui la Corte Costituzionale aveva dichiarato illegittimo il divieto di avere figli affidandosi alla fecondazione eterologa, sono molte le problematiche ed altrettanti gli ostacoli che le coppie che soffrono di infertilità devono affrontare. Ma gli ostacoli non riguardano solo le coppie: anche le cliniche devono fare i conti con un problema importante, ovvero le scarse donazioni di gameti soprattutto da parte delle donne. Una pratica che si sta diffondendo in Italia è l’uso di embrioni dall’estero: ne è l’esempio il caso Torinese in cui una coppia ha ottenuto un embrione da una banca estera in Spagna.
A Torino l’uso di embrioni dalla Spagna
Il primo caso di embrioni in arrivo dall’estero per soppiantare il problema delle scarse donazioni in Italia si è verificato a Torino: presso una delle strutture private del capoluogo piemontese è stata da poco attivata la prima gravidanza ottenuta con l’uso di un embrione arrivato dalla spagna. La coppia, con evidenti problemi di infertilità, si era rivolta alla banca estera di Barcellona: qui, la banca aveva fecondato, con il seme del marito della donna, l’ovulo di una donatrice.
L’embrione è stato poi trasferito in Italia, e la coppia ha sostenuto il costo dell’intera operazione (circa 5 mila euro): qui, presso il centro privato ha avuto inizio la gravidanza della donna, che aveva tanto atteso e sofferto prima di poter realizzare il suo desiderio di avere figli.
Il caso di Torino non rimarrà un caso isolato: infatti, uno dei grossi problemi al giorno d’oggi è che vi sono poche donazioni volontarie, soprattutto da parte di donne, e questo rende difficile attivare in toto le pratiche di fecondazione eterologa.
Il sistema utilizzato dalla coppia torinese potrebbe rappresentare una modalità per aggirare l’ostacolo delle scarse donazioni, senza particolari rischi.
Non ci sono commenti