Direttive europee eterologa in Italia: molte novità interessanti per le coppie
La tendenza che molte coppie hanno, di fare ricorso a tecniche innovative come la procreazione medicalmente assistita in Italia, dimostra che la realizzazione di un desiderio importante, come quello relativo alla nascita di un bambino, non è da sottovalutare. Sono, infatti, sempre di più le coppie che, superato l’eventuale dubbio sul ricorso ad una tecnica che esclude la sola partecipazione della coppia, decidono di fare riferimento ad una tecnica che fa uso di gameti donati da esterni.
Regole e possibilità rese note dalle direttive europee dell’eterologa anche in Italia
E se è vero che vi è una sorta di maggiore fiducia e minore rimostranza delle coppie a fare riferimento a questa tecnica, è anche vero che vi è anche una maggior fiducia ed una più importante apertura verso questa tecnica da parte del Consiglio di Stato: una delle recenti novità che fanno riferimento a questa procedura è che nel mese di giugno sono stati posti dei nuovi paletti all’uso della donazione dei gameti, con delle interessanti novità in merito. Infatti, adesso vi è una maggiore consapevolezza relativa a queste tecniche e si può quindi parlare più apertamente ed anche consapevolmente di regole, oltre che di possibilità.
Direttive europee sulla fecondazione eterologa in Italia: quali sono i limiti ed i paletti che riguardano questa tecnica.
Tra le regole che quindi sono state discusse proprio di recente, vi sono quelle relative alle direttive europee che riguardano la donazione dei gameti, tema sicuramente molto interessante. Infatti, in questo caso si parla ad esempio di limiti che riguardano sia l’età dei donatori, sia di limiti che riguardano il numero di donazioni possibili a livello individuale: nel primo caso, il limite è dovuto per far sì che il donatore sia il più possibile compatibile con gameti “giovani” (e quindi chiaramente in grado di raggiungere lo scopo previsto più facilmente); dall’altro lato, è anche importante limitare il numero di neonati che potrebbero condividere il patrimonio genetico dei donatori, in futuro.
Non ci sono commenti