Detrazione spese per PMA: è possibile ad alcune condizioni

Detrazione spese per PMA: è possibile per i soggetti intestatari della fattura

Detrazione spese per PMA: secondo quanto emerge dalla Circolare n. 7 luglio 2022 n. 24, le spese sostenute per le procedure di procreazione medicalmente assistita rientrano tra quelle detraibili ai sensi della lett. c) comma 1 dell’art 15 del TUIR. Questo significa che entrambi i componenti della coppia possono detrarre le spese mediche sostenute per la fecondazione assistita: infatti, anche qualora i soggetti intestatari della fattura siano due (quindi in caso di fattura cointestata) la spesa è detraibile nella misura del 50% da ciascuno.

Condizioni e regole relative alla detrazione delle spese sostenute per la PMA

Vediamo quali sono le condizioni per ottenere questa detrazione.

  1. Nel caso di crioconservazione di ovociti e degli embrioni effettuate nell’ambito di un percorso di procreazione medicalmente assistita, a patto che la terapia ed il trattamento vengano eseguiti all’interno di centri autorizzati e che questo possa essere evinto dal documento di spesa, in cui possa risultare la descrizione della prestazione resa e l’iscrizione della struttura nell’apposito Registro istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità.
  2. Nel caso di inseminazione artificiale, fecondazione in vitro, e tutte quelle procedure che riguardano trattamenti di iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI), nell’ambito di un percorso di procreazione medicalmente assistita, anche qualora esse siano sostenute all’estero. Tuttavia, è necessario che questi trattamenti siano gli stessi che possono essere effettuati in Italia e che essi vengano attestati a un centro estero autorizzato oppure da un medico specializzato italiano. È inoltre necessario allegare alla documentazione una traduzione in lingua italiana sulla base delle regole interne alla Circolare 06.05.2016 n. 18/E, risposte 1.3 e 1.4.
detrazione spese per pma

Detrazione spese per pma: è possibile nella misura del 50%, a patto che vengano rispettate alcune condizioni.

Non è invece possibile ottenere la detrazione per procedure che non rispettino le regole e le condizioni indicate nei due punti precedenti, e per altre tecniche accessorie, come la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale per uso personale (autologo), la circoncisione rituale non finalizzata alla soluzione di patologie cliniche, il test del DNA per il riconoscimento della paternità.

Nell’ambito del riconoscimento della detrazione fiscale per le suddette procedure, è necessario conservare e presentare documentazione specifica, come la ricevuta fiscale (o fattura) rilasciata dalla struttura o dallo specialista, oppure eventuale fattura relativa al ticket per la prestazione effettuata nel regime del SSN.

È fondamentale che, in ogni caso, i sistemi di pagamenti utilizzati siano tracciabili, e che sia presente nel documento di spesa l’iscrizione della struttura nel Registro dell’Istituto Superiore di Sanità.

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