Differenze tra pubblico e privato per COVID 19 e PMA

COVID 19 e PMA: differenze tra pubblico e privato

Covid 19 e PMA: vi sono differenze tra pubblico e privato

Il Covid 19 ha condizionato, e continua a condizionare in maniera anche piuttosto decisiva, le nostre vite e con esse, anche tutte le nostre scelte a partire dal 2020: scelte non solo riguardanti il luogo di vacanza, ma anche progetti di vita importanti, come quello genitoriale, che spesso devono essere rivisti proprio a causa delle restrizioni volute per frenare gli effetti negativi della pandemia sulla popolazione globale.  Inoltre, la pandemia che sta imperversando da oltre un anno, sta determinando anche un freno per quelle coppie infertili che, impossibilitate ad avere un figlio in modo naturale, vorrebbero rivolgersi ai centri per la PMA.

Covid 19 e PMA: ecco le differenze importanti tra le strutture

Covid 19 e PMA: ecco quali sono le differenze tra le strutture pubbliche e quelle private.

Lo scorso anno, infatti, si è registrato un calo degli ingressi ai centri per la PMA nei primi 4 mesi, con un incremento, invece, nel mese di agosto e nel mese di dicembre: periodi che, normalmente, avrebbero visto le strutture dedicate alla fecondazione assistita sostanzialmente vuote per via delle ferie estive e natalizie, ma che nello scorso anno hanno visto registrare una controtendenza rispetto alla normalità.

Tuttavia, questo incremento di coppie che hanno potuto accedere alla PMA ha riguardato principalmente (per non dire esclusivamente) i centri e le strutture che operano nel privato; al contrario, le strutture pubbliche per la fecondazione assistita si sono ritrovate, per causa di forza maggiore (medici e personale sanitario in genere impegnati ad affrontare l’emergenza, e quindi impossibilitati a seguire le coppie infertili) a dover chiudere i battenti alle coppie infertili. Per questo motivo, non potendo esserci una continuità nei trattamenti dal punto di vista del pubblico, le coppie impossibilitate a rivolgersi presso strutture private (a pagamento) hanno dovuto sospendere e congelare, in qualche modo, il loro desiderio di avere un figlio per mezzo della PMA.

Ancora una volta, quindi, si sottolinea la differenza che sussiste tra i centri pubblici e quelli privati: una differenza che, come è evidenziato, non è solo economica (nel pubblico si paga solo il ticket, mentre il privato ha tutt’altri prezzi non sempre accessibili a tutti), ma anche organizzativa e di gestione.

Ciò che è stato evidenziato nel privato, inoltre, è che le terapie si sono fermate solo nel periodo del lockdown, tranne per quelle pazienti in attesa di effettuare il prelievo ovocitario.  

Un grande supporto, comunque, è venuto anche dalla rete: Internet ha permesso di velocizzare e di smaltire molti aspetti burocratici e non solo, rappresentando quindi un valido aiuto per quelle coppie che hanno potuto sfruttare la possibilità di visite online (almeno per quel che riguarda le prime consulenze ed i primi accessi). La prima visita, infatti, serve esclusivamente per ricostruire l’anamnesi della coppia, ed è il momento in cui si sceglie di effettuare ulteriori analisi ed approfondimenti, ove questo sia necessario, prima dell’incontro con il medico: un modo per ottimizzare i tempi e per consentire a tutte le coppie di effettuare un primo consulto, anche in periodi di chiusure forzate.

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Fecondazione Eterologa Italia

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