Coronavirus in gravidanza: cosa emerge da un recente studio

Coronavirus in gravidanza: ecco cosa emerge da una recente indagine

Ciao a tutte le neo mamme ed alle future mamme, e bentornate nel nostro appuntamento settimanale del venerdì con la rubrica dal titolo Mamma si diventa! Nel nostro consueto approfondimento con il tema della gravidanza, oggi vogliamo approfondire un tema molto discusso nelle ultime settimane, agganciandoci alla patologia respiratoria acuta che sta coinvolgendo il nostro paese: il Covid-19. Quanto è dannoso il coronavirus in gravidanza? Quali sono i rischi per la mamma e per il bebè?

Coronavirus in gravidanza: situazione abbastanza incoraggiante

Coronavirus in gravidanza

Coronavirus in gravidanza: quali sono i rischi di trasmissione intrauterina?

Il coronavirus (anzi, per meglio dire, il virus chiamato Covid-19) sta facendo preoccupare moltissime persone, perché l’elevato numero dei contagi sembra dimostrare che si tratti di una sindrome respiratoria acuta molto più preoccupante rispetto ad una normale influenza. Per quanto il numero dei decessi ad oggi registrato in Italia generi paura, ansia e preoccupazione tra le persone, è comunque molto importante che venga sempre effettuata un’informazione il più possibile corretta e completa in merito a questa patologia: e questo riguarda chiaramente, con un occhio di riguardo, soprattutto le categorie considerate più deboli, come ad esempio le donne in gravidanza. Quali sono i rischi per le donne in dolce attesa? Vi sono rischi di trasmissione intrauterina?

Sembra ancora presto per stabilire con esattezza la situazione, ma secondo un recente studio effettuato su un campione (chiaramente ridotto) di donne in dolce attesa (che si trovano all’ultimo trimestre di gravidanza) affette dal virus, pare che la trasmissione per via verticale, da madre a feto, della patologia, non sia così certa. Anzi, i risultati delle numerose indagini eseguite sembrano essere parecchio incoraggianti, pur ammettendo ovviamente i normali limiti relativi all’esiguità del campione.

Emerge pertanto che, anche se la trasmissione del virus non può essere esclusa nel primo o nel secondo trimestre (in quanto l’infezione sarebbe più aggressiva in questi casi), le donne incinte in stato avanzato di gestazione potrebbero essere meno esposte a questa possibilità.

 

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Fecondazione Eterologa Italia

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