Campagna sensibilizzazione donazione gameti in Italia

In queste ultime settimane si sono accesi i riflettori sulla fecondazione eterologa in Italia e su alcuni problemi che ancora le coppie devono affrontare per accedere alla fecondazione assistita, nonostante la Legge 40/2004 sia stata smantellata nella sua parte dedicata al divieto. Il problema più importante è quello relativo alle scarse donazioni di gameti, sul quale si è espressa anche la nota conduttrice televisiva Ilaria D’Amico, che ha espresso la sua solidarietà alle donne che vorrebbero avere un figlio. Mamma per la seconda volta, in una recente intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, la conduttrice ha deciso di promuovere la donazione di ovuli in Italia.

L’importanza di donare i gameti in Italia: la campagna di Ilaria D’Amico

La campagna sensibilizzazione donazione gameti partita da Ilaria D’Amico sottolinea l’importanza della donazione di ovuli per rendere possibile – o almeno

più vicina – la realizzazione del sogno di centinaia, migliaia di coppie che vorrebbero accedere alla fecondazione eterologa ma non possono farlo per mancanza di gameti. Anche se molti centri di procreazione medicalmente assistita riescono ad ottenere i gameti grazie al reperimento che avviene presso banche estere, per diverse coppie la fecondazione eterologa è ancora di fatto preclusa proprio a causa di questo problema.

Si potrebbe fare ancora tanto per garantire alle coppie infertili una opportunità in più per essere felici e per riuscire a realizzare questo sogno, a partire dall’egg sharing – la donazione di ovuli da parte di donne che si sono già sottoposte a stimolazione ormonale – ma ancora poche donne sono disposte a cedere i loro ovuli. La campagna di sensibilizzazione sulla donazione dei gameti da parte di Ilaria D’Amico tiene anche in considerazione l’importanza di donare anche come “un atto di generosità enorme che consentirebbe a un’altra donna di diventare mamma”. Ma non solo: secondo la conduttrice, “se ci fosse più informazione in tante lo farebbero. Non parlare di soluzioni facili come donare una piccola cellula, un ovulo congelato che esiste già e, diversamente, non vedrebbe mai la vita genera distacco e paura”.