Assistenza al parto: una decisione personale della futura mamma
Ciao a tutte le neo mamme ed alle future gestanti, e come sempre bentornate nel nostro consueto ed importante approfondimento del venerdì con la rubrica dal titolo Mamma si diventa! Nel nostro approfondimento di oggi, dedichiamo il nostro articolo alla parte organizzativa e gestionale, che è quella legata ad una importante decisione da prendere prima del travaglio, ossia l’assistenza al parto. Chi può assistere al travaglio? È bene che questa decisione vada presa in anticipo, per essere più serene ed organizzate!
Assistenza al parto: una scelta che va presa dalla futura mamma in funzione della sua completa serenità durante il travaglio
Assistenza al parto: la mamma può decidere chi la sosterrà durante il travaglio.
La pianificazione può apparire come un momento stressante per la futura mamma, ma in realtà molto presto una gestante sarà in grado di capire che, con la giusta organizzazione e con una adeguata pianificazione, è possibile arrivare al giorno del travaglio con maggiore serenità e tranquillità.
Una decisione che non andrebbe rimandata e che invece andrebbe comunicata, sempre in piena concomitanza con le regole interne della struttura ospedaliera in cui si partorirà, è quella relativa all’assistenza al parto. Si tratta di una scelta chiaramente personale: alcune mamme preferiscono che l’evento sia “intimo” e che quindi il momento del travaglio sia solo un ricordo per mamma e papà; altre mamme, invece, vorrebbero avere accanto anche la propria mamma, sorella o suocera, per essere supportata da più persone.
Questa scelta deve essere individuale e personale, ed orientata il più possibile verso la ricerca della completa serenità della gestante.
Un altro punto importante potrebbe essere quello di scegliere un portavoce, che comunichi, tramite messaggini, mail e telefonate, la nascita avvenuta: in questo modo i neo genitori sono esclusi dall’incombenza e potranno dedicare tutte le loro risorse ed energie solo al bimbo appena venuto al mondo.
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