Abbandono PMA: in alcun casi si abbandona il percorso
Si è parlato proprio di recente di un impatto davvero molto positivo per quel che riguarda il percorso della procreazione medicalmente assistita: un impatto che si identifica sia nel maggior numero di coppie che, ad oggi, si rivolgono ai centri specializzati anche non privati per la procreazione assistita, sia nel maggior numero di bambini che, di conseguenza, nascono da queste tecniche. E sono soprattutto i nati da eterologa a crescere, esprimendo così un fatto importante che è dato, appunto, dalle rivoluzioni che abbiamo in merito alla gravidanza ed ai metodi che oggi ci consentono di ottenerla.
Abbandono PMA: i motivi per cui si rischia di abbandonare sono per lo più emotivi
Si parla di impatto positivo del percorso di Pma, chiaramente significativo, appunto, ma si parla anche delle varie problematiche che invece potrebbero essere associate ad una situazione che deve essere analizzata.
Infatti, se è vero che appunto, da un lato, si parla di impatto positivo della PMA, è anche vero dall’altro lato che esso è positivo ma che talvolta le coppie decidono di smettere di provarci. Possiamo immaginare e comprendere già in anticipo la frustrazione che, ovviamente, può emergere in una coppia quando, anche con i vari tentativi, non si riesce ad ottenere una gravidanza. Ed è forse anche per questo motivo, nella maggior parte dei casi, che si tende pertanto a registrare una percentuale di abbandono elevata: la causa, specialmente quando l’abbandono del percorso avviene dopo il terzo tentativo, è chiaramente per lo più una motivazione psicologica ed emotiva, perché la coppia, dopo i tentativi andati male, non riesce appunto ad affrontare i ripetuti risultati andati male.
Per questi motivi, emerge sempre di più la necessità di offrire anche il sostegno psicologico alle coppie in difficoltà e che non riescono ad ottenere la gravidanza anche dopo un numero di tentativi non troppo elevato: la parte del supporto, peraltro, è davvero fondamentale.
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