Scarso numero di donazioni: un problema che deve essere risolto
Al Niguarda di Milano, così come in molti altri centri e presso diverse strutture pubbliche che offrono la procedura di fecondazione assistita alle coppie in difficoltà, ci si sta muovendo per combattere uno dei problemi che da sempre caratterizzano la fecondazione eterologa e che è, appunto quello relativo allo scarso numero di donazioni.
Risolvere lo scarso numero di donazioni di gameti è importante: vediamo perché
Scarso numero di donazioni: ci si muove per migliorare la sensibilizzazione.
Sin da quando è stato possibile fare ricorso, in Italia, a questa tecnica – che era vietata fino al 2014, con la Legge 40 del 2004, per motivi etici e morali – il problema dello scarso numero di donazioni è stato veramente molto importante. E non vi sono particolari differenze tra “maschio” e “femmina”: infatti, lo scarso numero di gameti donati è un problema tanto maschile quando femminile, seppur con un drammatico aumento della scarsezza di donazioni di ovociti. Infatti, se è vero che si ricorre in Italia al 75 per cento degli spermatozoi stranieri (e quindi prelevati da centri esteri) è anche vero che questo problema riguarda anche un buon 96 per cento di ricorso agli ovociti esteri per l’eterologa in Italia.
Questo problema è stato di recente evidenziato, in maniera abbastanza palese, presso il congresso CECOS Italia (Centres d’Études et de Conservation des Œufs et du Sperme), che ha fatto emergere un altro problema importante. Dato lo scarso numero di donazioni, oggi gli ovociti italiani per l’eterologa che non vengono recuperati dall’estero, sono ovociti italiani in sovrannumero ottenuti da pazienti che si sono sottoposte a cicli di fecondazione assistita e quindi spesso non in grado di risolvere il problema. Spesso, infatti, si tratta di ovociti potenzialmente destinati ad insuccesso o fallimento, in quanto provenienti da donne over 35, quindi con risultati peggiori rispetto ad ovociti giovani.
Non ci sono commenti