regole crioconservazione

Regole e funzionamento della crioconservazione dei gameti: ecco come funziona

Regole della crioconservazione: come funziona

La possibilità di rimanere incinta dopo aver subito un intervento o dei trattamenti di chemioterapia o radioterapia non è più così remota, da ormai diversi anni: sono tante le strutture sanitarie e i centri di eccellenza che ormai da tempo si occupano di garantire, alle donne ma anche agli uomini che devono affrontare un trattamento contro il cancro, l’opportunità di ottenere una gravidanza in futuro. Uno dei centri di eccellenza di cui si è parlato molto negli ultimi tempi è quello di Arco, nel Trentino, dove sono state effettuate diverse procedure di crioconservazione degli ovociti e, negli anni, sono state portate a termine anche alcune tecniche differenti come la conservazione dei tessuti (che garantisce un trattamento più veloce evitando la stimolazione ovarica).

La crioconservazione dei gameti ha le sue regole (e può fallire)

Ma in che modo funziona la crioconservazione degli ovociti? E dopo quanto tempo sarà possibile utilizzarli? In linea di massima, la conservazione degli ovociti e del seme maschile può essere effettuata poco prima che la paziente o il paziente abbia accesso ad un trattamento di chemioterapia (o comunque una terapia che abbia come controindicazione quella di abbassare la qualità di ovociti e seme). Tuttavia, una volta terminate le cure, bisogna attendere un certo periodo prima di poter procedere con il trattamento: infatti, la paziente che abbia terminato con successo le cure per il trattamento, potrà utilizzare gli ovociti solo dopo un intervallo di sicurezza che è stabilito nel periodo di un anno dalla fine della chemioterapia e, comunque, dopo aver ricevuto un follow up oncologico negativo.

Tuttavia, va chiarita una cosa: per quanto la crioconservazione dei gameti rappresenti un importante passo in avanti che scienza e medicina sono riusciti a compiere, è comunque importare chiarire che non sempre si riesce ad ottenere immediatamente una gravidanza dopo lo scongelamento. In alcuni casi, infatti, vi è una iniziale ripresa della normale funzionalità ovarica, ma non della fertilità: anche per questo motivo, prima di procedere alla conservazione dei gameti, il medico specializzato (in genere un oncologo o un ematologo) si occupa di procedere ad una identificazione della paziente analizzando e valutando il tipo di trattamento, l’età, la diagnosi e la prognosi.

 

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Fecondazione Eterologa Italia

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