Pregoressia: la paura di ingrassare in dolce attesa
Ciao a tutte le neo mamme ed alle donne in dolce attesa! Bentornate nel nostro consueto appuntamento con il tema della gravidanza, un approfondimento settimanale con la rubrica Mamma si diventa nel quale ogni settimana cerchiamo di trattare temi più o meno diffusi e più o meno utili sia alle neo mamme sia a chi sta pianificando una gravidanza e, ovviamente, alle donne in dolce attesa. Oggi parliamo di pregoressia: di che si tratta?
La pregoressia è un disturbo alimentare che ha l’esordio in gravidanza
Pregoressia: ecco di cosa si tratta e che disturbo è quello di avere paura di ingrassare in dolce attesa.
La pregoressia fa parte dei disturbi alimentari, e rappresenta un ostacolo molto importante per il benessere psicofisico della gestante: si tratta infatti di un disturbo che prevede l’ansia e la paura di ingrassare in dolce attesa, un problema alimentare che, a ben vedere, non è molto discusso ma è purtroppo ben presente tra molte donne in gravidanza. Pare che addirittura, secondo quanto ci spiega il Ministero della Salute, siano più di 3 milioni le donne in dolce attesa che ne soffrono, ed è stata dedicata una giornata a questo disturbo, la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla che si celebra il 15 marzo con lo scopo di diffondere consapevolezza del disturbo ed anche mettere in atto iniziative per evitare che esso continui a diffondersi a macchia d’olio.
Ma cos’è la pregoressia? La parola è l’unione dei due termini inglesi “pregnancy” e “anorexia”, ed è facilmente comprensibile che essa rappresenta un disturbo che si ha in tutte quelle donne in dolce attesa che mostrano una ossessione forte e decisiva per il loro peso corporeo. Una ossessione tale che le porta, chiaramente, a controllare la loro assunzione di cibo: un disturbo pericoloso, perché l’esordio si ha in gravidanza e può portare le gestanti a rifiutare il cibo proprio per evitare di ingrassare, mettendo in atto dei comportamenti che possono essere molto dannosi, non solo per la donna in dolce attesa, ma anche per il feto, che rischia di non assumere tutte le sostanze necessarie al suo benessere.
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