Passi indietro per la fecondazione eterologa in Italia: è ancora emergenza

Passi indietro per la fecondazione eterologa in Italia

La fecondazione eterologa in Italia è ancora oggetto di polemiche, discussioni e divergenze: nonostante la Legge 40 sia stata corretta e riveduta, per consentire alle coppie di accedere a questo tipo di inseminazione anche in Italia, il turismo riproduttivo continua a rappresentare un problema. Sono ancora troppe le situazioni di difficoltà che le coppie che hanno problemi di infertilità devono affrontare, e i viaggi all’estero, per quanto diminuiti rispetto al 2014, sono ancora in numero troppo elevato.

Sono oltre 13mila le coppie italiane che non hanno accesso alla Pma: passi indietro per la fecondazione eterologa in Italia

Passi indietro per la fecondazione eterologa in Italia

Passi indietro per la fecondazione eterologa in Italia: la situazione è problematica, come prima del Covid.

I numeri parlano chiaro: le coppie italiane che optano per cliniche straniere e che si affidano ai trattamenti esteri di procreazione medicalmente assistita sono oltre 13mila, e questi dati significano solo una cosa, e cioè che il turismo riproduttivo continua ad essere un problema e, ad oggi, rappresenta una nuova emergenza a cui fare fronte. I dati emersi recentemente nel 6° Congresso Nazionale della Siru hanno resa necessaria una riflessione da parte di medici e specialisti, che hanno posto il problema all’ordine del giorno e che si sono chiesti quale possa essere la migliore soluzione per favorire l’accesso alle tecniche di Pma anche in Italia.

Uno dei punti fermi di questa riflessione è che, nel nostro paese, i centri d’eccellenza non mancano. Piuttosto, ciò che sembra scarseggiare sono le risorse e gli strumenti che potrebbero rendere possibile un accesso più veloce da parte di tutte quelle coppie che hanno problemi di infertilità e che, ovviamente, hanno anche molta fretta.

E ciò che preoccupa maggiormente è che il numero delle coppie che non riescono ad avere accesso alla procreazione assistita è in netto aumento rispetto al periodo pre-Covid: sebbene il 2014 abbia segnato un momento storico per l’accesso alla fecondazione eterologa in Italia, le coppie che si devono rivolgere all’estero per sottoporsi ad inseminazione sono ancora troppe, ed in proporzione sono molte di più. Questo significa non solo che non sono stati fatti i passi in avanti che ci si aspettava, ma addirittura che l’Italia ha assistito ad una retromarcia molto pericolosa.

Le cause? Prima di tutto, il fatto che la donazione dei gameti non sia sufficientemente incentivata (e questo si traduce in un minor numero di gameti disponibili), ma anche la mancata applicazione dei Lea, le prestazioni minime garantite dal Sistema Sanitario Nazionale, che fa sì che i cittadini non abbiano accesso uniforme e omogeneo in tutte le Regioni.

 

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Fecondazione Eterologa Italia

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