Numeri PMA eterologa e omologa nel 2018

Numeri della PMA nel 2018: ancora differenze tra omologa ed eterologa

I numeri della PMA nel 2018: ecco quali sono

La procreazione medicalmente assistita rappresenta, al giorno d’oggi, un vero e proprio appiglio, un barlume di vera speranza per tutte quelle coppie che non riescono ad avere un figlio attraverso rapporti mirati e consecutivi e che, senza le procedure di PMA, rischierebbero di non avere alcuna speranza. I dati ci parlano chiaro: nel nostro paese, il 3,2% dei neonati del 2018 è stato concepito proprio grazie alla PMA, che ha permesso la nascita di 14.139 bambini. Con una percentuale molto più elevata per la fecondazione omologa: utilizzando ovuli e spermatozoi della coppia, è stato possibile far nascere 12.137 bambini, contro  2.002 nati grazie all’uso di ovuli o seme di donatrici e donatori, per mezzo, appunto, della fecondazione eterologa. Questi dati sono stati pubblicati nel mese di dicembre del 2020 nella consueta Relazione annuale che viene presentata al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 sulla PMA.

I numeri della PMA nel 2018 dimostrano una differenza tra omologa ed eterologa

Numeri della PMA nel 2018

Numeri della PMA nel 2018: ecco quali sono le differenze tra omologa ed eterologa.

E, come è possibile vedere con i propri occhi, la discrepanza tra il ricorso alla fecondazione omologa e quello alla fecondazione eterologa è davvero molto elevata: nel caso della fecondazione omologa, con l’uso di gameti della coppia, i numeri sono molto più elevati e ce lo dimostra la percentuale del 91,4% di tutti i cicli di trattamento e quella dell’85,8% di tutti i nati. Con qualche differenza: nel 2018, il ricorso alle tecniche di I livello di PMA (inseminazione semplice) ha permesso la nascita di 1.386 bambini, mentre nel caso delle tecniche di II e III livello è stata resa possibile la nascita di 6.186 bambini con procedure “a fresco” e 4.565 neonati con tecniche a scongelamento.

Nel caso della fecondazione eterologa, che, come abbiamo visto, rappresenta una percentuale molto più bassa di nascite (parliamo di 6,8% dei cicli di trattamento e del 14,2% dei nati per mezzo della PMA nel 2018), i numeri sono chiaramente molto più bassi. I neonati con inseminazione intrauterina con donazione di seme sono stati 107, mentre quelli nati da procedure di fecondazione eterologa di II o III livello con donazione di ovuli o sperma sono stati 1.895.

Verrebbe da chiedersi, a questo punto, quale sia il motivo effettivo di questo gap: perché si assiste ancora, dopo ben 7 anni dalla sentenza 162 della Corte Costituzionale in materia di PMA, ad una così elevata discrepanza nell’utilizzo delle due tecniche? Il problema è, ancora oggi, ancora una volta, legato soprattutto alla difficoltà di reperire gameti esterni alla coppia: in Italia le donazioni scarseggiano, e le cliniche devono acquistare i gameti all’estero, con tutte le conseguenze del caso, sia dal punto di vista economico, sia sotto il profilo dei tempi che, chiaramente, subiscono una normale e prevedibile dilatazione.

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Fecondazione Eterologa Italia

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