Modelli predittivi per la PMA: ecco di cosa si tratta
Scienza e medicina potrebbero unirsi ancora di più nel campo della procreazione assistita: quanto emerge dalle ultime notizie è che il progresso tecnologico potrebbe portare a soluzioni migliori, ed ancora più innovative, nel campo della PMA e quindi in grado di offrire maggiori opportunità alle coppie che desiderano avere un figlio e che per questo motivo si affidano alle pratiche della procreazione medicalmente assistita.
Modelli predittivi e intelligenza artificiale per PMA: la scienza aiuta
Modelli predittivi per la PMA: ecco quali sono le novità in merito.
La notizia positiva è stata data in un convegno sul tema (dal titolo New insights into Pma: in the Ivf laboratory and surroudings, che si è tenuto a Roma): di recente, quindi, ne ha parlato proprio il responsabile scientifico del Preceptorship Merck, il dottor Giovanni Coticchio, il quale ha fatto qualche passo indietro ricordando come la pratica della PMA abbia fatto enormi progressi nel corso degli ultimi dieci anni.
Infatti, normalmente, la procreazione medicalmente assistita era eseguita con un approccio meno scientifico: le tecniche che permettevano di ottenere una gravidanza attraverso la fecondazione in vitro erano infatti legate soprattutto alle capacità dell’operatore, più che a concrete evidenze mediche. Oggi, dopo una decina di anni le cose non stanno più così, ed è proprio grazie all’intervento scientifico che è possibile migliorare non solo le procedure, ma anche gli esiti delle stesse: e così, grazie all’intervento dell’intelligenza artificiale, avremo la possibilità di migliorare i tassi di successo ed aumentare le nascite.
Ma in che modo l’intelligenza artificiale può essere di aiuto? Per esempio, il supporto dell’intelligenza artificiale può essere molto importante nella selezione dell’embrione, dal momento che una scelta sbagliata potrebbe compromettere la gravidanza: grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale potrebbe quindi essere possibile ottenere un modello matematico in grado di prevedere ed interpretare la funzionalità degli elementi in gioco e quindi avrebbe una maggiore rilevanza rispetto all’occhio umano.
Si tratta, insomma, di un modello predittivo delle capacità di impianto, che permetterebbe di selezionare il miglior embrione possibile analizzando una serie di elementi che vengono ignorati all’occhio umano.
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