Il fenomeno del turismo riproduttivo è una scelta problematica
Il fenomeno del turismo riproduttivo (o dell’emigrazione sanitaria per contrastare i problemi di infertilità) è sicuramente un problema che al giorno d’oggi non deve ancora essere sottovalutato. Nonostante esso rappresenti un fenomeno molto più dannoso in tempi più remoti (ossia quando la legge 40 del 2004 non era stata ancora oggetto di modifiche riguardanti la fecondazione eterologa in Italia, che oggi è invece possibile), ancora oggi non sembra essere stato del tutto contrastato.
Il fenomeno del turismo riproduttivo: è ancora un problema nel nostro paese
Le tecniche messe a disposizione dalla procreazione medicalmente assistita contro l’infertilità sono le più svariate, e la scelta del tipo di trattamento da utilizzare in prima linea deve essere fatta dal centro specializzato dopo accurate indagini sulla storia clinica della coppia e quindi sulle sue effettive difficoltà. In molti paesi d’Europa, questi trattamenti sono messi a disposizione delle coppie con finanziamenti da parte della sanità pubblica che copre (interamente o in parte) le spese per le procedure di PMA. Tuttavia, in alcune nazioni europee, queste tecniche presentano ancora degli ostacoli che portano molte persone a continuare ad alimentare questo fenomeno, recandosi così all’estero per ottenere l’accesso a trattamenti più semplici, sia per quel che riguarda le tempistiche, sia dal punto di vista dei risultati.
I due aspetti, tra l’altro, sono sicuramente correlati, perché nel settore dell’infertilità il tempo è un fattore che non deve essere sottovalutato ma va visto in tutta la sua difficoltà: il tempo è prezioso, non solo per la donna, che va chiaramente incontro ad uno stop naturale a causa dell’età che avanza, ma anche per l’uomo, che per quanto non direttamente colpito dall’età va comunque incontro ad una perdita di qualità del liquido seminale. Aspetto, anche questo, che non va affatto sottovalutato.
In Italia, poi, il problema è rilevante perché riguarda principalmente la difficoltà di fare ricorso a spermatozoi ed ovociti: l’approvvigionamento dei gameti, peraltro necessario perché senza di esso sarebbe impossibile procedere con la fecondazione assistita, è un fenomeno che andrebbe analizzato con maggior attenzione. Infatti, è bene sapere che i problemi sussistono anche per l’approvvigionamento di spermatozoi, nonostante il trasporto sia abbastanza semplificato dalla natura dello sperma che non è particolarmente soggetto a danni da congelamento e scongelamento; non è possibile dire lo stesso degli ovuli, per i quali il problema è molto più importante e degno di attenzione dal momento che essi sono soggetti a sensibilità al freddo e ad altri fattori che rendono difficile il trasporto.
Per tutti questi motivi, quando non vi è una disponibilità immediata (o quasi) delle cliniche italiane, le coppie scelgono di recarsi all’estero, o talvolta sono costrette a farlo proprio per evitare gli spostamenti degli ovociti che rischiano di ridurne la qualità. Questo è sicuramente il motivo più importante per il quale sarebbe bene evitare di alimentare questo fenomeno.
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