Fecondazione eterologa in Italia: come siamo messi

Qual è la situazione della fecondazione eterologa in Italia?

A distanza di otto anni dalla sentenza della Corte Costituzionale in merito alla fecondazione eterologa, si potrebbe sperare (e pensare) che molte cose siano cambiate in favore di tutte quelle coppie destinate, a causa di una severa infertilità, ad accedere a questo trattamento per ottenere la realizzazione del sogno di diventare genitori. Tuttavia, sebbene siano trascorsi molti anni dalla sentenza numero 162 con cui la Corte Costituzionale dichiarava incoercibile il diritto di avere figli (e quindi abbatteva un divieto importante contenuto nella Legge 40/2004 che riguardava proprio l’accesso alla fecondazione eterologa), le cose non sono del tutto cambiate. Vediamo quali sono, ancora oggi, i problemi che le coppe si trovano di fronte al loro difficile percorso verso la procreazione medicalmente assistita.

A distanza di otto anni dalla sentenza, quali sono i problemi della fecondazione eterologa in Italia

Fecondazione eterologa in Italia: come siamo messi a distanza di otto anni dalla sentenza.

La fecondazione eterologa è uno di quei trattamenti che può cambiare il corso degli eventi per quelle coppie che, altrimenti, non avrebbero in alcun modo la possibilità di accedere alla realizzazione di un sogno: quello di avere un figlio. Quando l’infertilità compromette il naturale accesso a questo sogno, la scienza può venire in aiuto, e lo fa in questo caso proprio con la procreazione medicalmente assistita, utilizzando tutte le tecniche a disposizione della medicina per ottenere la realizzazione di questo sogno. In questo senso, la fecondazione eterologa rappresenta una speranza in più a cui possono accedere quelle coppie che, con la fecondazione omologa, non sono riuscite nella realizzazione del loro desiderio: la differenza tra le due tecniche, però, non è solo di tipo fattivo e psicologico, ma per molti anni ha riguardato anche la possibilità effettiva di accedervi, dal momento che, per motivi etici, la Legge 40/2004 di fatto vietava, in Italia, l’accesso alla fecondazione eterologa. Quest’ultima è una tecnica che prevede l’utilizzo di gameti che non appartengono alla coppia che ne fa richiesta: per motivi legati ad infertilità severa, per alcune coppie accedere alla fecondazione omologa non è sufficiente per ottenere una gravidanza.

Tuttavia, in Italia è stata necessaria una sentenza (ottenuta dopo anni di lotte) per far sì che le coppie con problemi severi potessero ottenere gli stessi diritti di chi riusciva ad ottenere una gravidanza con fecondazione omologa. Tuttavia, ad oggi, nonostante siano trascorsi anni da quella sentenza, sussistono ancora molti problemi e ritardi in questo ambito, specialmente a causa dell’assenza (o comunque dello scarso numero) di donazioni di gameti: donazioni che in Italia sono ancora troppo poche, per cui il 96% dei gameti femminili che si utilizzano per la fecondazione eterologa sono provenienti da banche estere. Il risultato negativo di questa situazione è duplice: da un lato, aumentano i ritardi e le attese per quelle coppie che vogliono accedere alla fecondazione eterologa, e dall’altro lato anche i costi per l’Italia sono maggiori, dal momento che è necessario acquistare i gameti all’estero per consentire l’accesso alle procedure. A tutto ciò si associa anche la scarsa informazione in materia, dal momento che nel nostro Paese non è stata fatta una seria campagna di informazione sulla PMA, con linee guida nazionali e costruite per fornire informazioni chiare ed esaustive.

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Fecondazione Eterologa Italia

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