Fecondazione assistita per Georgette Polizzi
La fecondazione assistita può essere considerata come un vero e proprio barlume di speranza, quando sembra che tutto stia remando contro la propria volontà ed il proprio desiderio di diventare genitore. Infatti, il desiderio di genitorialità deve spesso fare i conti con l’impossibilità fisica, che per molti è un vero e proprio mostro chiamato infertilità: ed è proprio nel momento in cui si decide di guardare in faccia questo mostro, che si sceglie di fare un salto di qualità che, all’inizio, può essere visto come un salto nel buio ma che in fondo è solo la rappresentazione di un proprio reale desiderio. Come molte donne che hanno delle difficoltà a rimanere incinte, anche Georgette Polizzi, ex di Temptation Island, sta provando a realizzare il suo desiderio di diventare mamma grazie alle tecniche della PMA.
Anche l’ex di Temptation Island fa riferimento alla fecondazione assistita per provare a diventare mamma
Fecondazione assistita per Georgette Polizzi: anche lei si affaccia al mondo della PMA.
Georgette Polizzi, dura dal cuore tenero, è una donna che ha dovuto rimboccarsi le maniche e diventare forte a causa di una malattia neurodegenerativa di cui soffre, e che le toglie energie fisiche ma non la voglia di vivere e di realizzare tutti i suoi sogni. E come accade per quasi tutte le donne che raggiungono un’età matura per diventare mamme, il desiderio di maternità ha bussato anche al cuore della Polizzi che, però, ha saputo sin da subito che il suo percorso sarebbe stato difficile, complicato, ed anche molto duro: vogliamo quindi raccontarvi la sua storia perché merita, in effetti, un approfondimento anche per essere da spinta e da esempio per tutte quelle donne che si sentono sopraffatte da un desiderio che sembrano non essere in grado di esaudire appieno.
Georgette Polizzi non molla, ed insieme al suo Davide, sta facendo di tutto per avere un figlio. Proprio di recente, la 38enne si è aperta con i suoi followers, spiegando che per lei, a causa della sua malattia (una forma di sclerosi multipla) non sarebbe possibile provare con la strada dell’adozione. Pertanto, la scelta è stata motivata da una necessità e da un desiderio: quello di diventare mamma, di poter donare sé stessa ad un figlio che desidera ardentemente, “quello di scartare i regali di Natale tutti insieme, quello di farsi le coccole la domenica mattina sul lettone, e di trovare un sorriso a casa la sera che ti faccia dimenticare tutte le fatiche della giornata”.
Desideri, questi, che sembrano accomunare la Polizzi a tutte le donne che desiderano diventare mamme e che, per realizzare questo grande sogno, scelgono di mettersi in gioco ed in discussione in prima persona, e soprattutto si sottopongono ad una serie di esami, trafile mediche, visite, specialisti e terapie che talvolta possono essere considerate invasive ma che, in fondo, ci fanno ricordare quanto il fine giustifichi i mezzi. Ancor di più in questi casi.
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