Diventare mamma con crioconservazione: la storia di una donna diventata mamma a 24 anni con i suoi stessi ovociti congelati
In quest’ultimo periodo l’Inghilterra sta parecchio facendo parlare di sé per via delle innovazioni e del progresso in fatto di fecondazione assistita: è di qualche giorno fa la notizia secondo cui il Regno Unito ha dato il via libera alla fecondazione con i Dna di tre genitori; ed è altrettanto interessante la notizia secondo cui una donna di 24 anni è diventata mamma, presso l’Ospedale di Portland, grazie all’uso dei suoi stessi ovociti che erano stati congelati quando la neomamma aveva solo 9 anni.
Tecnica pioneristica di conservazione ovociti di una ragazza prepubere: il successo della scienza
Moaza Al Matrooshi, una ragazza originaria di Dubai, ha avuto la sfortuna di nascere con una patologia del sangue, la beta-talassemia, che se non curata in maniera adeguata, potrebbe essere fatale. All’età di 9 anni, venne sottoposta ad un trapianto di midollo osseo donato dal fratello presso il Great Ormond Street Hospital di Londra, e come sempre accade in casi come questi, Moaza aveva dovuto affrontare un ciclo pesante di chemioterapia. Come sappiamo, questa tecnica farmacologica, per quanto in grado di trattare numerose patologie, può colpire duramente il sistema riproduttivo sia nel maschio che nella femmina: è infatti caldamente consigliato, in casi come questi, criconservare seme (nel caso del maschio) e ovociti (nel caso della femmina) per poterli riutilizzare in futuro.
E così è stato anche per Moaza che, 15 anni dopo il trapianto di midollo, è diventata mamma, grazie a questa tecnica che generalmente viene utilizzata per donne adulte, ma che anche nel caso della neo mamma ha funzionato: la novità, infatti, è che questa tecnica di utilizzare ovociti congelati di una bambina – e che quindi non aveva ancora avuto il ciclo mestruale – non era mai stata utilizzata prima d’ora.
Ciò rende ancor più pioneristica questa tecnica e soprattutto ancor più speciale la nascita del bambino di Moaza.
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