Disconoscimento della paternità a seguito della fecondazione eterologa ad insaputa del marito
Ciao a tutte le mamme e bentornate nel nostro consueto appuntamento con la rubrica del venerdì interamente dedicata alla gravidanza, dal titolo Mamma si diventa! Oggi parliamo di un tema un po’ particolare, che è quello relativo al possibile disconoscimento di paternità in seguito a scoperta di ricorso alla fecondazione eterologa da parte della moglie.
Eterologa di nascosto: si può chiedere il disconoscimento
Al giorno d’oggi, ricorrere a tecniche come quella della fecondazione assistita per avere un bambino, rappresenta una sostanziale scelta ma anche una grande opportunità per tutte quelle coppie che, in caso contrario, non avrebbero l’opportunità di concepire un figlio. Oltre ad essere una scelta ed un’opportunità, il ricorso alla fecondazione assistita è però anche uno spunto alla riflessione ed alla domanda: è davvero quello che vogliamo? Proprio per questo motivo, se abbiamo scelto di avere un figlio affidandoci alla scienza ed alla medicina, dobbiamo davvero essere consapevoli anche delle conseguenze psicologiche e di ciò che questo comporta.
A questo proposito occorre pertanto ricordare che, quando si decide di ricorrere alla fecondazione assistita bisogna essere d’accordo su questa scelta, che deve essere maturata ed analizzata da entrambi i componenti della coppia. Qualora un uomo, ad esempio, venisse a sapere che la moglie è rimasta incinta dopo essersi sottoposta, a sua insaputa, ad un ciclo di procreazione medicalmente assistita con fecondazione eterologa (e quindi uso dei gameti esterni alla coppia stessa), egli può chiedere ed ottenere il disconoscimento della paternità in quanto è stato raggirato dalla moglie, e la gravidanza per mezzo della donazione di seme non è avvenuta per sua volontà.
La fecondazione eterologa è infatti una scelta, e come tale deve essere trattata: se uno dei due componenti non è d’accordo o presenta delle rimostranze, è bene che si decida insieme di optare per un’altra soluzione che possa rendere sereni e felici entrambi, e che non necessariamente si risolve con l’uso di gameti esterni alla coppia.
Arrivederci al prossimo appuntamento con la rubrica dedicata alla gravidanza!
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