Analisi tiroide per PMA

Quali esami per la tiroide prima della PMA?

Esami per la tiroide prima della PMA: le indagini sono fondamentali

Ra fecondazione assistita rappresenta, al giorno d’oggi, un insieme di tecniche e procedure molto importanti per quel che riguarda la possibilità, per una coppia che soffre di problemi di infertilità, di ottenere una gravidanza. Tuttavia, è bene sapere che anche una procedura così ricca di possibilità e di opportunità come quella della PMA, può essere condizionata da una serie di problemi pregressi o latenti della coppia, e che è opportuno risolvere questi problemi per ottenere più elevate possibilità di successo. Proprio di recente, tra l’altro, sono emerse alcune indicazioni importanti da parte dell’Associazione Medici Endocrinologi relativamente all’importanza del corretto funzionamento della tiroide per un maggior successo della procreazione medicalmente assistita. Ma è possibile prevenire l’insuccesso della PMA legato al malfunzionamento della tiroide?

Quali sono gli esami per la tiroide da fare prima della PMA?

Quali esami per la tiroide prima della PMA

Quali esami per la tiroide prima della PMA? Ecco a quali analisi è bene sottoporsi.

Si tratta di una domanda del tutto normale e lecita, che comporta la necessità di un maggiore approfondimento da parte di medici ed endocrinologi in quanto, attraverso la valutazione della tiroide per mezzo di esami specifici, possiamo ottenere molte informazioni circa le procedure da affrontare.

Secondo l’Associazione dei Medici Endocrinologi (che di recente hanno portato all’interesse di medici e pazienti le Linee Guida dell’European Thyroid Association) possiamo prevenire e ridurre i rischi attraverso la prescrizione di alcune analisi specifiche a cui le pazienti dovranno sottoporsi per una corretta valutazione della tiroide. Gli esami a cui le candidate alla PMA dovranno sottoporsi sono, in particolare, TSH e anticorpi anti-tireoperossidasi (AbTPO): talvolta, questi esami vengono comunque prescritti, ma altre volte può capitare che essi non vengano prescritti (e che quindi le pazienti siano ignare dell’eventuale presenza di problemi o malfunzionamenti alla tiroide) o che i trattamenti consigliati non siano adeguati o appropriati all’entità del problema.

Tutto questo può determinare un maggiore grado di insuccesso delle procedure, situazione, ovviamente, da non sottovalutare. Infatti, la percentuale di donne affetta da tireopatia ed ipotiroidismo clinico è di circa il 10%: e ciò che è peggio è che questa percentuale coinvolge in particolar modo donne in età fertile, tra i 20 ed i 45 anni, con le evidenti conseguenze del caso dal punto di vista della possibilità di ottenere una gravidanza.

Le condizioni di ipotiroidismo clinico sono in particolare da evidenziare in quanto, in questi casi, il valore del TSH p al di sopra della norma; in altri casi, le pazienti possono essere affette da tiroidite da Hashimoto, situazione che si verifica quando gli anticorpi anti-tiroide risultano positivi in seguito alle indagini eseguite.

I consigli dell’Associazione Medici Endocrinologi in tal senso sono molto importanti: infatti, talvolta i centri per la procreazione medicalmente assistita tendono a sottovalutare i problemi ed i malfunzionamento della tiroide, che invece devono essere significativamente connessi con l’inizio delle terapie, per ottenere più elevate possibilità di successo.

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Fecondazione Eterologa Italia

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