Fecondazione assistita e coronavirus: i centri fermi

Fecondazione assistita e coronavirus: pandemia blocca tutto

La pandemia che ha colpito il nostro paese nella prima parte del 2020 potrebbe mettere a serio rischio il “baby boom” che era stato ipotizzato per il periodo tra marzo e maggio: si calcola, infatti, che a causa dello stop forzato (generato dall’isolamento forzato legato all’emergenza del coronavirus) saranno ben 4500 i bambini che non potranno nascere. Infatti, il problema è molto serio e deve essere considerato come una sospensione forzata dei cicli ma anche come un problema definitivo e di non ritorno per quelle donne over 40 che rischiano di non avere un figlio.

Fecondazione assistita e coronavirus: fermi i centri, rimandate le procedure

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Ma andiamo per gradi. Cosa è accaduto e cosa potrebbe accadere da qui a breve? Da quando il problema della pandemia che ha colpito molti paesi del mondo e chiaramente anche l’Italia, è iniziato, il ministro della Salute Roberto Speranza ha dato la sospensione all’avvio di nuovi cicli di fecondazione assistita: questa decisione è stata presa per evitare la propagazione dei contagi, ma ha anche chiaramente messo un freno irreparabile (in alcuni casi) alle coppie infertili che dovranno rimandare i loro piani. Secondo le stime della Società Italiana della riproduzione umana (la cosiddetta Siru) saranno circa 4500 le nascite negate: tutti i centri della PMA sono fermi a causa della pandemia, e questo significa che solo le pazienti che avevano già cominciato le cure di stimolazione ormonale (propedeutica al prelievo di ovociti) hanno potuto accedere alle strutture. Tutto il resto (comprese le importazioni di cellule riproduttive dall’estero) si è chiaramente dovuto fermare: questo sarà un problema di portata inestimabile se si considera che per le pazienti ultra 40enni ci potrebbe essere una ulteriore diminuzione delle percentuali di successo della PMA.

Sarebbe quindi importante che le coppie candidate alla fecondazione assistita vengano rivalutate e che soprattutto le donne di oltre 40 anni (per le quali potrebbe essere un rischio rimandare in maniera ulteriore le procedure) vengano messe nelle condizioni di accedere alla fecondazione assistita.

Si tratta di un dibattito che chiaramente non riguarda solo il fenomeno italiano, ma tende a dilagare anche all’estero: pare, infatti, che a causa dello stop forzato anche in altri paesi, ci sia una diminuzione del numero delle nascite in tutto il mondo, con un problema non solo di carattere sociale, ma anche economico e finanziario. Un problema, questo, da non sottovalutare in particolar modo in tutti quei paesi dove si va incontro ad una situazione delicata e problematica: quella che prevede che ben presto ci sarà il fenomeno per il quale vi saranno più anziani che giovani.

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Fecondazione Eterologa Italia

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