Come scegliere il tipo di parto: naturale, indotto, cesareo

Come scegliere il tipo di parto: ecco le soluzioni

Ciao a tutte le future mamme ed alle donne in dolce attesa, e bentornate, come sempre, nel nostro consueto appuntamento del venerdì con la rubrica dal titolo “Mamma si diventa”! All’interno del nostro approfondimento di oggi, come sempre legato alle tematiche della gravidanza, vogliamo parlare di un argomento molto importante, che spesso suscita molti dubbi e perplessità nelle donne in attesa di un bebè. Come scegliere il tipo di parto tra naturale, indotto o cesareo? È sempre possibile operare una scelta oppure no? Vediamo insieme come funziona!

Come scegliere il tipo di parto: naturale, indotto, oppure cesareo?

Come scegliere il tipo di parto

Come scegliere il tipo di parto tra naturale, indotto e cesareo, e quali sono i vantaggi ed i contro.

Dare alla luce un figlio è sempre un momento di gioia, ma non mancano i dubbi, le paure e le perplessità legate proprio al momento del travaglio. È quindi bene essere informati e sapere affrontare questo momento con tutta la serenità possibile.

Sostanzialmente, i tipi di parto oggi possibili sono tre: naturale, indotto, oppure cesareo. Nonostante possa sembrare che partorire naturalmente sia doloroso, in realtà il parto vaginale spontaneo è quello che avviene in modo più naturale, appunto, e quindi necessita di una minore attenzione successiva: esso avviene senza essere provocato o accelerato, e generalmente seguendo sempre il ritmo naturale della donna e del bambino, sempre, ovviamente, sotto la sorveglianza delle ostetriche e del personale qualificato. Per partorire naturalmente occorre essere in buona salute, e che la gravidanza non sia a rischio.

Il vantaggio più importante del parto naturale è legato al fatto che i tempi di ripresa sono più brevi. Al contrario, partorire con il cesareo (che in genere è consigliato solo in casi si reale necessità) viene in genere preferito perché si ha paura del dolore del travaglio, ma è bene sapere che si tratta pur sempre di un’operazione, e che essa è quindi legata a tutta una serie di conseguenze, come ad esempio il fatto di essere attaccate a flebo e catetere, il che comporta dolori eventualmente anche dopo. La ripresa è anche tendenzialmente più lunga.

Il parto può essere anche indotto. In questo caso, esso avviene tramite accelerazione con l’uso di farmaci o di strumenti appositi: una scelta dettata in genere dalla durata del travaglio, e da eventuali rischi che possono essere connessi.

Inoltre, il parto naturale può essere anche svolto con epidurale: l’anestesia aiuta a sentire meno dolore, e quindi garantisce una sensazione di maggiore comfort durante un momento così delicato come quello del travaglio. Chiaramente, l’epidurale è pur sempre un’anestesia, e questo significa da un lato che è bene sottoporsi ai controlli di routine prima del parto, e dall’altro lato che talvolta essa è sconsigliata dal medico. Occorre, quindi, informarsi preventivamente.

Arrivederci al prossimo appuntamento con la nostra rubrica!

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Fecondazione Eterologa Italia

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