Fecondazione eterologa e legame sociale: la decisione della Corte d’Appello di Palermo
La Corte d’Appello di Palermo ha stabilito una sentenza molto importante, in questi giorni, relativamente al permesso consentito alla madre sociale di vedere i propri figli: in questo caso, infatti, è stata presa in esame la situazione relativa ad una ex coppia composta da due donne che, dopo aver effettuato la fecondazione eterologa, hanno terminato la loro relazione. È quindi sorto il “problema” dell’affidamento dei figli nati da fecondazione assistita: ecco la decisione della Corte.
Bimbi nati da eterologa possono vedere la madre sociale: respinto il ricorso della madre biologica
Fecondazione eterologa e legame sociale: Corte d’Appello di Palermo stabilisce sentenza.
Due gemelli, di 8 anni di età: oggetto della contesa, come spesso accade in molte coppie, tra mamma e papà. Ma in questo caso, la contesa è tra madre biologica e madre sociale: la prima, infatti, si era rivolta alla Corte per negare il diritto concesso alla madre sociale di vedere i figli, una volta alla settimana e di averli con sé per ben due fine settimana al mese. Il ricorso portato avanti dalla donna non è stato però accolto: secondo i giudici della Corte, infatti, i bambini hanno il diritto del mantenimento del legame affettivo che hanno instaurato, nel corso degli 8 anni di convivenza, con la ex compagna della madre, che per il periodo di convivenza ha rappresentato e ancora rappresenta un legame importante dal punto di vista affettivo, educativo e sociale.
Una decisione, quella della Corte d’Appello di Palermo, che potrebbe essere considerata miliare in Italia: perché rende possibile, secondo quanto dichiarato dalla stessa presidente di Famiglie Arcobaleno, Marilena Grassadonia, la restituzione della dignità del legame affettivo che si crea tra i bambini e le madri sociali. Per quanto ancora, dal punto di vista legale, il ruolo del genitore sociale e non biologico non possa essere messa a paragone con quella del genitore biologico, è comunque significativo che la legge abbia voluto dare dignità a questo rapporto, importante e decisivo per la formazione dei bambini.
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