Direttore banca seme, il dottor Jan Karbaat, “papà” di 22 persone
Una delle regole che riguardano la fecondazione assistita oggi – o meglio, le donazioni per la fecondazione eterologa – è quella che fa riferimento al limite di figli che possono provenire da ciascun donatore: in Italia, il numero massimo è di dieci. Un numero che già potremmo considerare eccessivo, visto che la paura più importante legata proprio a questa situazione è quella di evitare la crescente probabilità di matrimoni o di relazioni tra consanguinei.
Direttore banca seme in Olanda: avrebbe utilizzato il suo seme in una 60ina di casi di fecondazione eterologa
Quanto è accaduto in Olanda – e di cui si sta molto parlando in questi giorni in seguito alle pubblicazioni di Repubblica in merito – potrebbe essere la dimostrazione reale e tangibile di un problema conclamato: il direttore di una delle più importanti banche del seme nel paese è stato infatti considerato reo di aver utilizzato il suo seme in almeno una sessantina di casi di fecondazione assistita di tipo eterologo. Sessanta casi, che potrebbero essere non tutti andati a termine, ma al momento – stando a quanto è stato dichiarato dai giornali locali – vi sarebbero ben 22 persone che sostengono di avere una somiglianza straordinaria tra di loro, tutte nate negli anni ’90 per mezzo dell’inseminazione artificiale e della donazione di seme.
La banca del seme è quella del paese di Bijdorp, vicino Rotterdam, ed il direttore considerato colpevole era il dottor Jan Karbaat, ed è morto a 89 anni lo scorso aprile: la stessa clinica di cui egli era stato direttore è stata tra l’altro incriminata, qualche anno fa, per irregolarità amministrative e pratiche. La probabilità che le 22 persone coinvolte nella vicenda siano figlie del direttore della banca è molto elevata e sicuramente andrà messa in luce: a questo proposito, è stato effettuato il test del Dna al figlio legittimo di Karbaat, e ad alcuni oggetti personali del direttore di banca.
Un mistero che si infittisce sempre di più, e per il quale le 22 persone coinvolte chiedono a gran voce una risposta.
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